venerdì 9 aprile 2010

A proposito di censure

E' ufficiale la maggioranza censura la minoranza sul notiziario comunale. La dimostrazione di quanto detto si evince dallo scritto riportato dal blog caluscochroniche (di cui l'articolo pubblicato a seguito) e dal notiziario calosch stesso.
Apprendo da Caluscoinlinea che la minoranza di Lineacomune aveva inviato un articolo al Notiziario comunale che "non che non è stato pubblicato sull'informativo comunale in distribuzione in questi giorni." Visto il titolo emblematico "Censure sul Calosch?" ho chiesto ai consiglieri di minoranza di chiarire meglio la questione. Di seguito la risposta del consigliere Colleoni.
Come di consueto prepariamo un paio di articoli per calosch che mandiamo per tempo. Per questo numero alla fine di febbraio abbiamo mandato un articolo su azymut ed uno sull'importanza del voto. Accade invece che nel numero in uscita manca questo secondo articolo e la prova che fosse previsto sta nel fatto che nell'indice è previsto.
Questo fatto è stato spiegato dal responsabile del giornale (il vicesindaco Sig. Giannelli) in questo modo: Siccome la tipografia ci ha detto che il giornale sarebbe venuto pronto dopo le elezioni, abbiamo tolto l'articolo in quanto all'uscita sarebbe risultato ormai sorpassato. Invece calosch è arrivato puntuale.
Personalmente non credo si tratti di censura perché l'articolo di per se non conteneva nulla di particolarmente imbarazzante per l'amministrazione. Il fatto è però da stigmatizzare per la modalità arbitraria con cui si è operato il taglio. Così come il Vicesindaco ci ha contattato per spiegarci la mancata pubblicazione, avrebbe potuto benissimo avvisarci nel momento in cui veniva a sapere che il giornale sarebbe uscito dopo le elezioni. Noi avremmo potuto benissimo chiedere di pubblicare comunque l'articolo, oppure avremmo potuto consegnarne un altro in sostituzione. Senza far perdere tempo, avremmo ad esempio potuto pubblicare l'articolo sui signori Algerini abbandonati al freddo dagli amministratori ("che il freddo li conduca a più miti consigli" - pubblicato sul sito proprio in quei giorni).
La questione è di principio: piuttosto che scegliere la via del buonsenso e della pacifica collaborazione fra le parti, gli amministratori scelgono di decidere anche per noi trattando ancora una volta noi consiglieri del gruppo di Lineacomune, ed indirettamente tutti i nostri elettori, con la solita superficialità.
A testimonianza delle falsità del direttore faccio notare che se fossero vere le sue affermazioni anche l'artico di pagina 27 (sui nuovi seggi elettorali) non sarebbe dovuto essere pubblicato per lo stesso motivo di quello della minoranza.
Invece si è preferito dare spazio all'assessore cocchi piuttosto che al consigliere di minoranza.
E pensare che nel sommario a pagina 3 succede il contrario: appare il titolo dell'articolo del consigliere di minoranza e scompare quello dell'assessore.
Quindi signor giannelli quali sono le reali motivazioni di questo fatto, se non è censura cos'è?


Porthos

15 commenti:

Anonimo ha detto...

non dovrebbero pubblicarvi nemmeno gli altri articoli! altro che censura!!!!

Anonimo ha detto...

Anonimo questo è un altro discorso, condivisibile o meno, ma nel post si parla delle balle del direttore Giannelli.

xerox ha detto...

Al di la dell'articolo del Cocchi che testimonia una incongruenza nelle affermazione del direttore responsabile, mi sembra abbastanza ridicola anche la vicenda che forse uscivano prima di pasqua, poi uscivano dopo.....e poi miracolosamente sono usciti durante. Tutta la vicenda puzza un po, si parla di una testata di 4000 copie a colori, non di 200 fotocopie in bianco e nero; e non essere informati sui tempi di comsegna mi sembra decisamente poco serio se tutto ciò fosse realmente vero.

xerox

Anonimo ha detto...

È assenza di democrazia cari miei, siamo nelle mani di gente che non vuol dare spazio a chi la pensa diversamente. E per far questo è disposta a raccontare un sacco di balle

Anonimo ha detto...

Ma non fatemi ridere...fosse stato un articolo politico contro la maggioranza ok, ma questo non era nemmeno un aritcolo sulla vita politica caluschese. Hanno pubblicato cose ben più pesanti contro di loro da parte vostra, perchè mai dovrebbero censurarvi ora??
E poi nessuno ricorda che sul vecchio agorà non c'era nemmeno lo spazio dedicato alla minoranza: quella si che era democrazia

Lettore Attento ha detto...

Be io ricordo diversamente, lo spazio c'era ma non veniva utilizzato, informarsi bene prima di parlare altrimenti si fanno figuraccie, ricordo comunque che lo spazio alle minoranze è previsto per legge se poi qualcuno non lo vuole utilizzare libero di farlo.

Lettore Attento

Anonimo ha detto...

Anche io sapevo lo stesso, Lettore attento.
Evidentemente l'attuale maggioranza, quando era all'opposizione, preferiva far sentire la propria voce in altre sedi piuttosto che sul bollettino comunale.

Ganesh

Lettore Attento ha detto...

Esatto Ganesh i nostri amministratori come i loro amici sono solo capaci di sterili ed inutili dietrologie.

Lettore Attento

S.M. ha detto...

Fatti di questo genere dovrebbero suggerire qualche riflessione ben più consistente delle invettive. Lasciamo perdere l'anonimo 15,49, qui si sta parlando di risorse pubbliche utilizzate per "informare", dalle quali si evince che la prerogativa alla diffusione è direttamente proporzionale agli umori di uno o più personaggi responsabili di redazione. Rivendico il mio diritto pretendendo che le voci di opposizione abbiano pieno accesso al periodico municipale, così come qualsiasi intervento o scritto da parte dei miei rappresentanti non debba subire censura di sorta, semmai questi possono essere chiamati a risponderne nelle sedi opportune, quando i contenuti corrispondano a falsità. Sta di fatto che in passato, il direttore responsabile in persona, ha minacciato di cassare articoli ritenuti a sua discrezione "diffamatori". Mi pare che questo precedente basti ed avanzi per un giudizio a dir poco censorio oltre che arrogante.
Agorà, confermo che gli spazi per l'opposizione all'epoca, erano previsti, ma, a quanto pare la vena "poetica" del gruppo di minoranza dell'epoca risultava alquanto arida: così come lo è tutt'ora del resto, visti i bei "pensierini" prodotti dai "Taxis" di maggioranza, ma questo non è il punto, sono i contenuti che dovrebbero preoccupare la pubblica opinione!

Anonimo ha detto...

caro Sperandio, la prossima volta che vuoi scrivere sul periodico comunale cerca prima di farti eleggere...

Anonimo ha detto...

Anonimo 11 aprile 2010 08.21. Possibile che tu non sia in grado di confrontarti senza sempre dire: avete perso, comunisti, incapaci ecc.....? Ti consiglio di imparare a confrontarti con la gente in modo serio e non da bambino dell'asilo! Ci sono già i tuoi amministratori che lo fanno.

Marco

Anonimo ha detto...

Anonimo 11 aprile 08.21. Una domanda: non sei capace di confrontarti motivando seriamente gli argomenti? Sai solo dire: cerca di farti eleggere, comunisti, incapaci e quant'altro? Hai lo stesso comportamente di un bambino della scuola materna. Inoltre impara da Spera, firmati visto che si così sicuro di tè stesso e di tutte le tue teorie.

Marco

Anonimo ha detto...

Firmati anche tu!che scrivere solo Marco non è proprio un grande atto di coraggio

Anonimo ha detto...

Cosa vuoi anche il numero di telefono? Comunque meglio di tè "Anonimo" se usi il nome almeno possiamo indicare il nome, sempre meglio dello pseudonimo non credi?

Marco

S.M. ha detto...

Anonimo 8,21, bada che a non essere pubblicato è stato un rappresentante eletto in C.C., inoltre posso aggiungere che ogni cittadino ha il sacrosanto diritto di veder pubblicata una sua lettera se solleva questioni pertinenti alla pubblica amministrazione, Agorà si è sempre attenuto ad un'etica rispettosa delle varie opinioni, anche quando erano scomode. Mi risulta che un cittadino abbia fatto rimostranze sull'ostracismo da egli subìto, è evidente che: quanti "cantano fuori dal coro" possono attendere le calende greche per veder riconosciuto il più elementare dei diritti, e cioè sottoporre alla pubblica opinione quelle rimostranze che in una società civile si chiamano confronto di idee.