lunedì 13 dicembre 2010

Tutto pronto per il nuovo consultorio

Ai primi di giugno dell'anno prossimo a Calusco d'Adda aprirà il consultorio familiare nell'edificio della parrocchia in via Verdi, al posto dell'attuale Centro famiglia vicariale in via dell'Assunta.
Sarà un salto di qualità con più servizi rispetto a prima, rivolti alla singola persona e alla famiglia per la loro promozione e per l'analisi delle situazioni critiche che i coniugi si trovano ad affrontare.
I lavori di sistemazione dell'immobile di via Verdi sono iniziati: si tratta di una casetta su due piani che ospiterà nei nove locali, oltre alla segreteria, i nuovi servizi messi a disposizione non solo per il Vicariato dell'Isola ma anche di Ponte-Mapello, interesserà cioè tutto il territorio dell'Isola Bergamasca.
«L'intervento di ristrutturazione sarà sotto la direzione della Fondazione "Angelo Custode" che si avvale di consulenti volontari per sistemare e adeguare la struttura secondo le normative e poter ottenere così l'accreditamento dalla Giunta Regionale previo accertamento da parte dell'Asl – spiega don Edoardo Algeri, direttore dell'Ufficio per la Pastorale della Famiglia –. Vogliamo fare un salto di qualità con questo consultorio familiare per proporre servizi più ampi rispetto all'attuale Centro Famiglia, e creare un punto di riferimento per tutto il territorio dell'Isola Bergamasca».
«La Fondazione diocesana "Angelo Custode" – conclude – contribuirà assieme ai due vicariati, e una volta realizzato e funzionante, ma soprattutto in possesso dell'autorizzazione di accreditamento, consegnerà il consultorio alla Caritas dell'Isola».
Il Consultorio familiare è strutturato in tre aree di interventi psico-socio-formativi finalizzati al sostegno della coppia, della famiglia, della genitorialità. C'è poi una quarta area che sviluppa i servizi sanitari e la consulenza sui metodi contraccettivi naturali; la quinta area promuove interventi di formazione ed educazione della sessualità e degli affetti, di prevenzione e tutela della salute; servizi che, una volta ottenuto l'accreditamento dalla regione Lombardia, potranno essere forniti gratuitamente.
Nei giorni scorsi l'ufficio tecnico del Comune di Calusco d'Adda ha rilasciato la concessione edilizia per la ristrutturazione della palazzina, che sarà pronta nel maggio prossimo. Attualmente rimane ancora in funzione il Centro famiglia vicariale dell'Isola, spinto dall'allora parroco di Calusco d'Adda, don Gianbattista Paltenghi, e sostenuto da 19 parrocchie. A inauguralo fu il vescovo ausiliare di Bergamo, monsignor Lino Belotti, domenica 4 febbraio 2001, durante la manifestazione della «Festa della vita»: è stato il frutto del Giubileo del Duemila.
Nel Centro operano le seguenti figure professionali: due consulenti familiari; due consulenti sulla morale; una psicologa; due insegnanti dei metodi naturali. Ogni anno si contano dalle 800 alle mille consulenze. Gli utenti - a seconda delle richieste - sono persone di ogni età, dal giovane all'anziano, provenienti da tutte le parrocchie.
Le persone che si rivolgono al centro lamentano disagi sia personali che di coppia; difficoltà nei giovani a prendere decisioni importanti; solitudine di persone che nelle difficoltà non hanno nessuno con cui confrontarsi per poter ricevere un sostegno. (fonte eco di bergamo)


Porthos

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma nel 2010 esiste ancora chi pratica la "contraccezione naturale"???

Anonimo ha detto...

Evidentemente nel 2010 c'è chi ancora crede in certi valori morali e pratica la contraccezione naturale, non vedo cosa ci sia di così scandaloso

Anonimo ha detto...

scandaloso è chi lo scandaloso fa

Anonimo ha detto...

Uno che si rivolge al tipo di servizi offerti da quella struttura avrebbe diritto a un pò di riservatezza... ma me l'avete messa tra l'oratorio, il cinema, la chiesa, la scuola, l'asilo, la biblioteca... a qusto punto fate le pareti di vetro così l'opera è completa.

S.M. ha detto...

Sarebbe più opportuno maggior rispetto, non si liquida un problema di questa portata con battute che lasciano il tempo che trovano. Io sono convinto che chiunque abbia il diritto di rivolgersi alla struttura che meglio risponde alla propria formazione e cultura riguardo alle problematiche personali o famigliari, a patto che questa non si imponga in maniera egemone. Quanti intendono con serietà affrontare e superare i propri drammi, di qualsiasi natura, meritano rispetto e tutta la nostra solidarietà. Il venir meno di strutture laiche, come spesso accade ultimamente, favoriscono sempre di più le solitudini. Questo calo di attenzioni, che non esito inquadrare in precise volontà, dovrebbe porre alcuni quesiti di merito oltre che di metodo agli operatori del settore, ma assisto purtroppo con frequenza,a proposte di tipo confessionale che sempre più erodono spazi a strutture che possano accogliere quanti credono a possibilità alternative e più confacenti alla propria coscienza e formazione.
La Fede è un dono, questo mi hanno insegnato in gioventù, ergo: o mi è stata donata o non la posseggo per imposizione, quindi io preferisco affidarmi ad un ambiente che sento a me più vicino, con tutto il rispetto di quei centri che magari sperano di esercitare funzioni che vanno oltre al richiesto, immedesimandosi in uno spirito di tipo missionario, e che non condivido, come ho avuto modo di sperimentare.
S.M.