sabato 23 aprile 2011

Tragedia all'Adda

Era impegnato a scalare una roccia che si trova vicino al fiume Adda in località Trabaccola a circa due chilometri dalla piccola chiesa Madonna dei Verghi, quando per cause ancora da accertare è caduto da un'altezza di almeno 20 metri ed è morto sul colpo.
La vittima è Maurizio Villa, 55 anni, di Bernareggio, in provincia di Monza e Brianza. La disgrazia è avvenuta giovedì tra le 10 e le 11 e il corpo senza vita è stato ritrovato in serata verso le 20,30 dai carabinieri della stazione di Calusco. Maurizio Villa faceva parte del gruppo alpinisti lecchesi «Gamma» e quando aveva qualche ora libera amava raggiungere le falesie dell'Adda di Calusco per scalare la parete di roccia come aveva fatto giovedì mattina. La moglie, non vedendolo arrivare a mezzogiorno, ha iniziato a preoccuparsi. Maurizio Villa infatti alle 14 doveva andare al lavoro. Nel pomeriggio la donna ha informato il presidente del gruppo «Gamma» Giovanni Pomi e i carabinieri di Bernareggio.
Prime ricerche nel Lecchese
I soci del gruppo alpinistico hanno iniziato le ricerche verso Lecco. «Abbiamo cercato anche sulla Grigna e in altri posti del Lecchese senza trovare Maurizio – racconta Pomi –. Giovedì pomeriggio, non avendo visto la sua auto al solito posto vicino ad un ristorante, abbiamo pensato che Maurizio avesse raggiunto altri luoghi da scalare verso il Lecchese. Abbiamo saputo in serata che è stato trovato morto, caduto da quella roccia che ha scalato tantissime volte».
I carabinieri di Bernareggio hanno allertato i colleghi della stazione di Calusco e due pattuglie con il comandante Roberto Bertuletti sono scese in riva all'Adda. Grazie alle indicazioni di alcuni ragazzi che conoscono tutti gli anfratti del fiume, sono arrivati in località Trabaccola e hanno trovato il corpo senza vita dello scalatore di Bernareggio. I carabinieri hanno quindi allertato il 118 e informato la famiglia. Sul posto è arrivato il personale medico che ha accertato la morte sul colpo per trauma dell'alpinista cinquantacinquenne.
I carabinieri hanno provveduto a fare i rilievi del caso per stabilire le cause dell'incidente mortale. In tarda serata, dopo l'autorizzazione del magistrato, la salma è stata spostata e composta nella camera mortuaria del cimitero di Calusco. Ieri mattina è stata poi portata nell'abitazione di Bernareggio, dove l'uomo viveva con la moglie e la figlia Federica. Questa mattina nella chiesa parrocchiale di Bernareggio saranno celebrati i funerali.
«Scalatore provetto»
«Maurizio era uno scalatore esperto e prudente – osserva il presidente del gruppo Gamma Pomi –, ha scalato per almeno quarant'anni diverse montagne anche molto difficili. Non sappiamo cosa possa essere accaduto. Giovedì mattina ha scalato la roccia da solo con l'idonea attrezzatura "Shunt". Su quanto sia successo si possono fare solo delle ipotesi. Per il nostro gruppo è una grave perdita. Maurizio amava la montagna e partecipava con entusiasmo alle escursione del fine settimana e anche ai trekking».
Nel posto dove è caduto Maurizio Villa è arrivato anche un suo amico, Duilio Fenzi: «Ho scalato tantissime volte con lui – dice con le lacrime agli occhi –, era uno scalatore attento e prudente. Sto cercando di capire quali potrebbero essere le cause della caduta che è costata la vita al mio amico Maurizio. Si è rotto il moschettone? È scivolato, perdendo l'appiglio? La realtà è che lui se n'è andato, lasciando un vuoto nella sua famiglia e in tutti quanti amano la montagna come lui.


Porthos

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