A 122 anni dalla sua costruzione il ponte San Michele, che attraversa il fiume Adda e unisce la sponda bergamasca di Calusco a quella lecchese di Paderno, viene sottoposto a un check up. Obiettivo: verificare lo stato di conservazione della struttura e avere indicazioni utili per procedere a eventuali restauri.
Il monitoraggio tecnologico è stato affidato da Rete ferroviaria italiana al Politecnico di Milano (dipartimento di Ingegneria strutturale, laboratorio Prove materiali): a coordinare l'intervento è il professor Carmelo Gentile, responsabile del settore «Vibrazioni e monitoraggio dinamico di strutture», assieme ad Antonella Saisi. Già lo scorso anno l'équipe del professor Gentile aveva condotto un'indagine sul ponte senza rilevare particolari anomalie. Data l'età della struttura, il controllo viene ripetuto e approfondito: le nuove verifiche dureranno nove mesi.
Nelle scorse settimane i tecnici hanno iniziato la fase preparatoria alla verifica dello «stato di salute»: hanno collocato sulla struttura gli strumenti di misura delle vibrazioni ed il sistema computerizzato per l'acquisizione dei dati. In particolare, sono stati posizionati 21 sensori (rilevatori dell'accelerazione di una massa in movimento) e schede di acquisizione dati, il tutto collegato ad un computer. Il 2 novembre sono iniziati i rilievi di monitoraggio delle oscillazioni del ponte, sollecitato dal passaggio degli autoveicoli sulla parte superiore e, sotto, dei treni. Tutti i dati vengono inviati al Politecnico di Milano, permettendo così di controllare le condizioni della struttura: se si dovesse evidenziare qualche vulnerabilità, si procederà alla manutenzione.
«Nella comunicazione inviataci dalle Ferrovie – spiega l'assessore ai Lavori pubblici di Calusco d'Adda, Alessandro Bonacina – oltre a chiederci di sostenere le spese di corrente elettrica da suddividere con il Comune di Paderno per questo periodo di monitoraggio, ci informano che la gestione del sistema di rilevazione dati prevede le visite di manutenzione da parte dei tecnici incaricati con cadenza bisettimanale, l'eventuale sostituzione di componenti essenziali, l'elaborazione dei dati registrati dal sistema e l'emissione di rapporti mensili».
«La fase successiva – prosegue Bonacina – prevede lo studio dei dati raccolti e la comparazione con i disegni originali di progetto, già acquisiti dall'Archivio di Stato di Torino, e con i disegni degli interventi di manutenzione successivi alla costruzione. Da ultimo sarà redatta una relazione di sintesi con indicati i rinforzi da apportare alle zone della struttura di maggior vulnerabilità e che necessitano di una più accurata ispezione e manutenzione con interventi di risanamento. Siamo felici che questa opera, un vero e proprio monumento contemporaneo della Tour Eiffel, riceva quell'attenzione che merita in modo da garantire la massima sicurezza e ancora un altro secolo di onorata carriera».
Costruito nel 1889 il ponte San Michele è stato realizzato nel 1889 e, oltre a costituire una tappa fondamentale nell'evoluzione storica delle infrastrutture in Italia, è inserito sin dal 1980 tra i Beni tutelati dalla Soprintendenza per i Beni ambientali e architettonici della Regione. L'opera, in carpenteria metallica, è costituita da un'ampia arcata reticolare che supporta una travata rettilinea a doppio impalcato. (fonte eco di bergamo)
Il monitoraggio tecnologico è stato affidato da Rete ferroviaria italiana al Politecnico di Milano (dipartimento di Ingegneria strutturale, laboratorio Prove materiali): a coordinare l'intervento è il professor Carmelo Gentile, responsabile del settore «Vibrazioni e monitoraggio dinamico di strutture», assieme ad Antonella Saisi. Già lo scorso anno l'équipe del professor Gentile aveva condotto un'indagine sul ponte senza rilevare particolari anomalie. Data l'età della struttura, il controllo viene ripetuto e approfondito: le nuove verifiche dureranno nove mesi.
Nelle scorse settimane i tecnici hanno iniziato la fase preparatoria alla verifica dello «stato di salute»: hanno collocato sulla struttura gli strumenti di misura delle vibrazioni ed il sistema computerizzato per l'acquisizione dei dati. In particolare, sono stati posizionati 21 sensori (rilevatori dell'accelerazione di una massa in movimento) e schede di acquisizione dati, il tutto collegato ad un computer. Il 2 novembre sono iniziati i rilievi di monitoraggio delle oscillazioni del ponte, sollecitato dal passaggio degli autoveicoli sulla parte superiore e, sotto, dei treni. Tutti i dati vengono inviati al Politecnico di Milano, permettendo così di controllare le condizioni della struttura: se si dovesse evidenziare qualche vulnerabilità, si procederà alla manutenzione.
«Nella comunicazione inviataci dalle Ferrovie – spiega l'assessore ai Lavori pubblici di Calusco d'Adda, Alessandro Bonacina – oltre a chiederci di sostenere le spese di corrente elettrica da suddividere con il Comune di Paderno per questo periodo di monitoraggio, ci informano che la gestione del sistema di rilevazione dati prevede le visite di manutenzione da parte dei tecnici incaricati con cadenza bisettimanale, l'eventuale sostituzione di componenti essenziali, l'elaborazione dei dati registrati dal sistema e l'emissione di rapporti mensili».
«La fase successiva – prosegue Bonacina – prevede lo studio dei dati raccolti e la comparazione con i disegni originali di progetto, già acquisiti dall'Archivio di Stato di Torino, e con i disegni degli interventi di manutenzione successivi alla costruzione. Da ultimo sarà redatta una relazione di sintesi con indicati i rinforzi da apportare alle zone della struttura di maggior vulnerabilità e che necessitano di una più accurata ispezione e manutenzione con interventi di risanamento. Siamo felici che questa opera, un vero e proprio monumento contemporaneo della Tour Eiffel, riceva quell'attenzione che merita in modo da garantire la massima sicurezza e ancora un altro secolo di onorata carriera».
Costruito nel 1889 il ponte San Michele è stato realizzato nel 1889 e, oltre a costituire una tappa fondamentale nell'evoluzione storica delle infrastrutture in Italia, è inserito sin dal 1980 tra i Beni tutelati dalla Soprintendenza per i Beni ambientali e architettonici della Regione. L'opera, in carpenteria metallica, è costituita da un'ampia arcata reticolare che supporta una travata rettilinea a doppio impalcato. (fonte eco di bergamo)
Porthos
3 commenti:
quotidianamente vedo camion che lo attraversano ben oltre i 35 quintali
nessuno controlla ???solo telecamera x multe !!
Vero passano Tir che da Merate vanno alla cava di Medolago , al mattino presto c'e quasi una processione!
L'importante è che passino con il verde
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