lunedì 23 gennaio 2012

Ancora fotovoltaico

Tiene ancora banco a Calusco la disputa sul parco fotovoltaico previsto in località Baccanello, nella valle del Grandone: un impianto autorizzato dalla Provincia e poi oggetto di un ricorso al Tar da parte del Comune che, a dicembre, ne è uscito sconfitto.
Dopo il sindaco Roberto Colleoni, che nei giorni scorsi aveva difeso la scelte dell'amministrazione comunale, ora interviene Simone Panzeri, il titolare della Zam srl, la società che ha portato avanti il progetto del parco e che ha chiesto 6 milioni di risarcimento sostenendo che il ricorso del Comune al Tar avrebbe fatto perdere i finanziamenti necessari a far decollare l'opera. «In questa operazione imprenditoriale – dice Simone Panzeri – siamo stati danneggiati dall'atteggiamento ostile del sindaco e del tecnico ingegner Giuseppe Barbera, nonostante fossimo disponibili a venire incontro alle richieste anche economiche fatte dall'amministrazione comunale di Calusco d'Adda, diminuendo anche la potenza del parco fotovoltaico da 997,92 kilowatt a 648 kilowatt. Il ricorso al Tar di Brescia da parte del Comune di Calusco, anche se fatto contro la Provincia di Bergamo e poi respinto, ci ha fatto perdere i finanziamenti già pronti e quindi saltare tutta l'operazione. Per questo li abbiamo citati in giudizio chiedendo a loro personalmente di rifonderci i danni subiti. E stiamo valutando anche di citare il Comune».
«La nostra – prosegue Panzeri – era un'operazione imprenditoriale assai impegnativa dal punto di vista economico. La realizzazione del parco fotovoltaico aveva bisogno dell'erogazione delle tariffe incentivanti statali vigenti al momento, nonché di un finanziamento privato, coinvolgendo anche altri partner commerciali. Nonostante l'impianto fosse di assai modesto impatto ambientale, il sindaco e il responsabile del settore tecnico hanno subito osteggiato strenuamente l'iniziativa».
Ricorsi e controricorsi
«Inizialmente – aggiunge il titolare della Zam – ci hanno contestato il mancato rispetto della fascia stradale, ma il Tar di Brescia, dandoci ragione, ha chiesto al Comune di riconsiderare il suo atteggiamento e di prestare attenzione alla visibilità nelle vicinanze della curva di via alle Cascine. Abbiamo quindi ripresentato un nuovo progetto ridimensionato per il quale la Provincia di Bergamo ci ha dato l'autorizzazione il 15 luglio 2010».
«Ora devono risarcire»
Autorizzazione contestata dal Comune che, dice Panzeri, «nuovamente ha ricorso al Tar contro la Provincia, chiedendone l'annullamento. Inoltre, il Comune non ha chiesto la pronuncia al Tar con carattere di urgenza, che avrebbe chiuso la vertenza in 60 giorni dandoci la possibilità di continuare la nostra iniziativa, ma ha promosso un ricorso ordinario con il Tar che si è espresso dopo più di un anno». Un anno durante il quale, sostiene l'impresa, l'operazione del parco fotovoltaico è sfumata: «In questo lasso di tempo – evidenzia Panzeri – la Zam non ha potuto procedere alla realizzazione: investire diversi milioni di euro con un ricorso pendente al Tar era impossibile vista la possibilità teorica di revoca dell'autorizzazione, con ulteriori danni di ripristino. Nel frattempo la normativa per gli impianti fotovoltaici a terra è mutata e le nuove norme non permettono più la realizzazione dell'impianto; la ditta Zam ha ricevuto un danno ingente da questo atteggiamento illegittimo di ostruzionismo del sindaco e del responsabile dell'ufficio tecnico, ai quali chiediamo un congruo risarcimento».


Porthos

21 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma allora, fatemi capire.
La realizzazione dell'impianto è saltata perchè le banche non concedono più i finanziamenti necessari o perchè, nel frattamenpo, la legge è cambiata e l'attuale normativa non permette più tale opera??
I benpensanti che fin'ora hanno riempito il forum di commenti più o meno intelligenti (Porthos in primis) dovrebbero a questo punti spegarci come stanno realmente le cose!

P.S. Porthos attendo sempre una spegazione di cosa secondo la tua analisi "non quadra" (tue testuali paroli in un vecchio post).

ORSO45 ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
ORSO45 ha detto...

Non quadra il fatto che la Zam, autorizzata a realizzare l'impianto, ha scelto di soprassedere temendo il responso del TAR nel ricorso proposto dall'Amministrazione Comunale. Così facendo ha perso -a suo dire- i finanziamenti bancari ed il "treno" delle agevolazioni.
Per questa sua esclusiva scelta ritiene di aver ricevuto un danno da lucro cessante e, per questo, se la prende col cittadino Colleoni che, nel caso, c'entra come i cavoli a merenda.
Esiste concretamente la possibilità per il cittadino Colleoni di richiedere riconvenzionalmente il danno morale patito per lite temeraria, ammesso che voglia e possa dimostrarlo come è necessario.
Pare strano che la Zam sia stata così mal consigliata e potrebbe darsi che all'analisi manchi qualche elemento determinante che ora sfugge, ma tant'è.

Anonimo ha detto...

per il primo commentatore: a me pare di capire che i motivi siano entrambi, ossia:
1- per potere realizzare tale opera la zam aveva bisogno di mutui dalle banche, che però certamente non sono stati concessi con un ricorso in essere, visto la teorica possibilità che il tar desse ragione al comune e quindi annullasse l'autorizzazione già in mano alla zam.
2. nel frattempo, ora che le banche darebbero il finanziamento visto l'esito del ricorso, sono venute però a mancare altre condizioni che rendevano l'operazione possibile/sostenibile (sembra per delle normative mutate).

Anonimo ha detto...

per orso 45:
non credo che la zam abbia "scelto di soprassedere temendo il ricorso", (cosa comunque capibile, tu non temeresti il ricorso se investissi milioni di euro finanziati dalle banche e su cui paghi dei begli interessi con la brutta futura possibilità che il ricorso ti faccia annullare e perdere tutto?!).
ma il problema è che, anche non temendo il ricorso e volendo procedere, le banche i soldi non li sganciano se cè in ballo un ricorso, è così difficile da capire?

ORSO45 ha detto...

@ 07:28

Questo fa parte delle cose da dimostrare con prova certa non con illazioni che in giudizio non contano nulla e, comunque, non sarà certamente colpa del Colleoni se l'operazione avrebbe dovuto realizzarsi con denaro altrui (cosa che poteva conoscere in dettaglio solo la Zam).

Anonimo ha detto...

per anonimo delle 7.23

sono d'accordo con te al 100%.
Sta di fatto che, ad oggi, il progetto non è fattibile a causa delle normative vigenti (secondo quanto riportatao dal titolare della società ZAM).
Ora la riflessione dovrebbe spostarsi su un altro punto: come mai un progetto che tempo addietro aveva tutte le approvazioni dagli enti preposti (es. provincia), ora non è più legislativamente fattibile?

Che senso ha, dunque, intentare una causa per danni quando è la stessa legge che, ad oggi, impedisce la realizzazione dell'impianto stesso?

Rinnovo l'invito a tutti i benpensanti ed intellettuali di questo forum: evitate di scrivere sciocchezze solo per mera ed inutile opposizione politica, per la campagna elettorale ci saranno altri luoghi, tempi ed argomenti.

Max ha detto...

Ultimo anonimo non penso che tutto quello che si è detto siano sciocchezze o mere speculazioni elettorali. Si tratta di valutazioni e preoccupazioni di semplici cittadini preoccupati della possibilità di dover pagare un bel po di soldini, quindi è logico che ne sia nato un acceso dibattito. Io non credo che gli avvocati della Zam facciano questo tipo di richiesta risarcitoria senza avere delle aspettative.

Max

Anonimo ha detto...

Conosco situazioni dove per costruire una fabbrica nuova e dar lavoro a 2-300 dipendenti ci sono voluti oltre 10 anni tra autirizzazioni, ricorsi e balle varie.

La ZAM sapeva che doveva fare tutto di corsa perchè la normativa sarebbe cambiata (con meno agevolazioni) molto presto.
Se la banca non concede il mutuo quando c'è un ricorso al TAR è una questione che andava sistemata tra la banca e la ZAM.
Il ricorso al TAR è una cosa legittima. L'impianto non si è potuto fare perchè la banca non ha dato i soldi, quindi la ZAM perchè non chiede i danni alla banca?

Anonimo ha detto...

per ultimo anonimo:
chiedere i danni alla banca? ma su che pianeta vivi? ma guarda che la banca non è mica obbligata per legge a darti un finanziamento.
al contrario, gli enti sì che sono obbligati a dare al cittadino quelle autorizzazioni, in qualsiasi settore, che al cittadino stesso spettano per legge e per diritto.
e non a caso la provincia, che era l'unico ente a doversi pronunciare in tal senso, l'aveva data l'autorizzazione.
ma forse il sindaco, sentendosi escluso dalla decisione e ferito nell'orgoglio, ha pensato "tiè un bel ricorso", come fosse una ripicca.

Anonimo ha detto...

Infatti non voglio ribadire la solita storia della piscina, ma quando il signor Sindaco ha abusato dei suoi poteri il tar a dato ragione ai precedenti gestori della piscina e il comune ha dovuto pagare 3000 euro di soldi pubblici. Si vede che il nostro amministratore non ha imparato nulla dalle precedenti esperienze (negative)

ORSO45 ha detto...

Tanto per chiosare.
Pare di capire che il business del fotovoltaico ora non sia più appetibile soprattutto perché sono cambiati (ridotti) gli incentivi statali.
La richiesta di indennizzo (milionaria) si riferisce evidentemente a mancati guadagni che si sarebbero potuti ottenere con i vecchi incentivi e che non sono più ottenibili con i nuovi meno generosi.
Ne deduco che i guadagni (milionari) sarebbero dovuti derivare dai ristorni dello Stato, ovvero dal denaro dei cittadini.
Non male come business: si fa impresa con i soldi degli altri (Banche = correntisti), si intascano (legittimamente) utili a milionate dalla collettività approfittando di Leggi che lo consentono e ovviamente ci si incazza se qualcosa va storto... ma questo fa parte del rischio d’impresa che qui almeno parrebbe ridursi a mancato lucro, non a perdite reali.

Anonimo ha detto...

Infatti Orso, io son ben felice che sia finito sto scempio!
Ho un caro amico, imprenditore con 2 grosse attività. Lo scorso anno sui tetti ha fatto montare due impianti fotovoltaici uno da quasi un Megawatt l'altro di soli 700K.
Per quello da un mega ha chiesto finanziamenti alle banche, ed ora inizia a rendere. Lo scorso mese mi ha mostrato quanto lo stato (noi) gli ha dato: circa 250.000 euro!!! (non ho idea di quanti mesi di produzione siano). Ora, ben venga l'utilizzo di energie rinnovabili ed il loro incentivo, ma messe così sono proprio fatte per le sanguisughe che hanno grossa disponibilità nell'affrontare un'impresa simile. Avrebbero dovuto mettere una soglia di 10KW.
Detto questo, mi scuso per l'OT, ma in cuore sono felice che sia finita così. Finalmente incentivi meno appetibili per gli speculatori (che infatti ora non speculano più con i soldi altrui).
Cristian

Anonimo ha detto...

La ZAM con un impianto di 648 kilowatt, ammesso che avesse ragione, come fa a chiedere un risarcimento di 6 milioni di euro (tutti e subito) quando se gli andava bene l'affare portava a casa centomila euro all'anno per venti anni?

Anonimo ha detto...

Ma Porthos dove sei finito?
Ora che pian piano la realtà dei fatti sembra stia emergendo, dove ti nascondi?
La situazione che secondo te non quadrava?
Ti sarai mica ritirato in omertoso silenzio?
Sarai mica un vigliacco forse?

Alex ha detto...

Ultimo anonimo visto che a quanto pare tu hai la palla di vetro rendici edotti sulla realtà dei fatti che sta emergendo, mi sembra da quello che si legge che le interpretazioni siano ancora molto discordanti e soprattutto non si sa nulla dei famosi 6 milioni. Al di la di chi dovrebbe pagare non mi sembra sia ancora chiaro se si deve pagare o è tutta una montatura che si risolverà in una bolla di sapone.

Alex

Anonimo ha detto...

Parlarne purche se ne parli! E' tutta campagna elettorale per il nostro sindaco psicotico

Anonimo ha detto...

Caro Alex, evidentemente la tua capacità di lettura non ti consente ancora di interpretare il senso delle parole...e questo mi dispiace per te...
Detto questo, tornando alla questione ZAM, per come era stata esposta la questione dal fedele Porthos, sembrava che l'unica causa per cui ora l'azienda ZAM è impossibilitata a realizzare l'impianto fosse il ricorso presentato dal comune che ha fatto saltare il finanziamento dalle banche e quindi, tutto per colpa di quel brutto cattivone del sindaco!
Poi guarda un po', da una dichiarazione dello stesso titolare della ZAM emerge che l'impianto non si pùò costruire in quanto la normativa è cambiata!
Accidenti! e adesso?? La Porthos' team non può più strumentalizzare la questione per la sua campagna elettorale??
Poveri noi, povero te Alex....

Anonimo ha detto...

Sarà forse per questo che Porthos si è defilato dalla discussione?
non sa più che dire, gli tocca scrivere articoli sulle panchine dei giardini!
ahahaha, poveraccio

Alex ha detto...

Ultimo anonimo forse mi sottovaluti o forse sei tu a sopravvalutarti, so leggere benissimo i post riportati da Porthos e non esposti come dici tu, comunque se non ti vanno bene te la devi prendere con gli autori dello scritto originale.
Per quanto riguarda lo sfruttamento elettorale della vicenda penso non ci siano problemi poichè anche se maldestramente il sig. sindaco voleva salvaguardare del territorio, quindi un plauso,ma opinabile e discutibile ovviamente la metodologia. Ed è questo che si è fatto nel post si è discusso e quando sapremo cosa succederà del ricorso e dei 6.000.000mi piacerebbe discutere ancora.

Alex

Anonimo ha detto...

Che sia giusto e lecito discutere è verissimo!
Ma le discussioni dovrebbero essere basate su fatti concreti ad avere dei contenuti.
I tuoi post, Alex, e quelli del tuo "compagno" Porthos, mi sembra che da questo punto di vista siano alquanto lacunosi.