giovedì 19 gennaio 2012

A Calusco si firma per ridurre gli stipendi ai politici

«Nun te regghe più» è il titolo di una nota canzone di Rino Gaetano e la classica risposta che si dà a chi continua a infastidirci e di cui vorremmo liberarci.
Dal settembre scorso è però anche il nome di una proposta di legge di iniziativa popolare depositata in Corte di Cassazione e sostenuta da un gruppo di cittadini. L'obiettivo? Ridurre gli stipendi dei parlamentari e di tutti i dirigenti pubblici nominati dai politici o eletti dal popolo e adeguarli alla media degli stipendi europei. E se vi capita di imbattervi nella proposta mentre navigate su Internet o su qualche social network, non pensate sia la solita «bufala» o catena di Sant'Antonio che non porta a nulla, è un'iniziativa seria, pubblicata anche dalla Gazzetta ufficiale.
A Brembilla e in un'altra ventina di Comuni bergamaschi potreste pure trovarla pubblicizzata sui cartelloni luminosi. Si tratta di Arcene, Azzano San Paolo, Azzone, Calusco, Caravaggio, Castione della Presolana, Casnigo, Colere, Gorle, Grumello del Monte, Lurano, Pedrengo, Pontirolo, Rovetta, Sarnico, Solza, Treviglio, Verdello, Verdellino e Vilminore. L'iniziativa è stata pubblicata, come richiesto dalla legge, sulla Gazzetta ufficiale numero 227 del 29 settembre 2011 e, da quel giorno, è iniziata la raccolta di firme che si concluderà entro metà del prossimo marzo. Per la Valle Brembana attualmente è attivo solo il Comune di Brembilla, uno dei primi ad aderire e dove si può firmare. Promotore è stato Rodolfo Siggia, operaio comunale, da sempre sensibile a iniziative di questo genere, che per l'occasione ha pure attivato un profilo sui social network.
«Sono arrivato al punto di dovermi iscrivere a Facebook – dice –. Non lo avevo ancora fatto e a dire il vero non lo volevo nemmeno. Ma per avere informazioni e indicazioni dettagliate su come muovermi per il mio Paese ho dovuto farlo. Così sono riuscito a recuperare i modelli dei documenti utili allo scopo, sono andato in una stamperia e ci ho messo del mio per avere volantini, manifesti e documenti ufficiali. Poi a dicembre sono andato in Comune, all'ufficio elettorale, e ho lasciato la documentazione».
Da allora sono circa una quarantina le firme raccolte. «Teoricamente, stando al sito Internet – prosegue Siggia – chiunque può andare a lasciare la propria firma, anche se residente in un altro comune, dopo, però, aver richiesto un'autorizzazione nel proprio. Purtroppo le regole sono poco chiare e non sempre c'è questa possibilità, per cui l'ideale sarebbe che almeno una persona per paese si interessasse alla proposta di legge e attivasse il proprio Comune fornendo il materiale, così come ho fatto io». E dal sito Internet è possibile anche controllare quante firme mancano al raggiungimento dell'obiettivo, fissato in 50 mila. A ieri sera ne mancavano circa 32.700.
Per informazioni sulle modalità di attivazione del proprio ufficio elettorale è possibile consultare il sito Internet www.leggentrp.it. (fonte eco di bergamo)

Porthos

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