giovedì 12 aprile 2012

Speed-check, niente multe se la polizia non è presente

Spuntano sempre più di frequente, funzionano, rendono soddisfatti i sindaci. Gli amministratori spendono meno per uno speed-check, ovvero uno di quei totem arancioni anti velocità, che per un dosso in cemento e pavé, pronto a sgretolarsi nel giro di un mese sotto il peso di auto e camion. L'effetto è lo stesso, anzi migliore: le macchine rallentano e in paese non si sfreccia più oltre i limiti. Difficile tenere il passo alla conta dei Comuni bergamaschi che stanno installando, uno dietro l'altro, quei vigili elettronici che inducono a schiacciare il freno, per far abbassare immediatamente la lancetta della velocità. Villa di Serio, Treviolo, Valbrembo, Albino, Cavernago, Almenno San Salvatore, Alzano lombardo, Clusone, Carvico, Villa d'Adda, Osio Sotto e Solza. Alcuni residenti iniziano a chiederli a Verdello. Piacciono ai Comuni, che li installano sulle strade locali, che non rientrano tra le arterie interurbane per le quali il prefetto autorizza i controlli di velocità. Piacciono per un motivo ben preciso: gli speed-check possono contenere un autovelox, apparecchio costoso, e possono staccare multe, ma possono anche restare vuoti. L'automobilista non lo sa e frena comunque. È l'effetto deterrente. Nel caso degli speed-check, però, si sta rivelando un effetto fantasma, che aleggia negli abitacoli di tanti ma potrebbe anche non esserci. Per utilizzare l'autovelox all'interno di quelle scatole arancioni è d'obbligo piazzare sul posto anche una pattuglia di polizia locale, o almeno un agente. Lo dice una sentenza della Corte di Cassazione del novembre 2011. «Si, serve un presidio visibile, questo dice la normativa commenta Enzo Fiocchi, comandante d'esperienza alla guida della polizia locale dei Colli . Abbiamo scelto di non utilizzarli su indicazione delle nostre amministrazioni comunali. Nel caso in cui dovessimo installarli per staccare multe sappiamo bene che non basterebbero gli speed-check con dentro l'autovelox, perché dovremmo esserci noi presenti, in carne ed ossa». Conferma Giovanni Vinciguerra, comandante a Seriate: «Quando li usiamo per rilevare infrazioni, in corso Italia o in via Paderno, siamo sempre sul posto con una pattuglia. Funzionano anche quando non ci siamo, ma per le multe la nostra presenza è richiesta assolutamente». Allora è chiaro che quei totem anti velocità a bordo strada da soli non bastano, non solo per far partire le multe, ma anche per il semplice effetto deterrente. Solo alla vista della polizia locale l'automobilista dovrebbe preoccuparsi. Eppure è sulla sola presenza degli speed-check, seppur vuoti e isolati, che molti Comuni stanno riscuotendo successi: «Tutti rallentano, gli incidenti diminuiscono», dicono in coro i primi cittadini. Sono sindaci «sbollettati» dai tagli delle finanziarie e dai patti di stabilità, amministratori che a volte non hanno soldi per rifare un marciapiede o realizzare un dosso. Si affidano agli speed-check, duemila euro l'uno, che sembrano un'ancora di salvezza. Ma di agenti di polizia locale da mettere sulla strada ce ne sono sempre meno. (fonte corriere)

Porthos

2 commenti:

Anonimo ha detto...

niente multe se non c'e' la polizia stradale o chi per essa,ma incidenti a go go.....se ci scappa il ferito grave cara carla mi sa che devi fare le valigie....

Anonimo ha detto...

Ma non diciamo eresie, se uno guida a cazzo la responsabilità rimane individuale, l'amministrazione non è responsabile, forse l'unico pericolo di questi totem inutili è la loro collocazione troppo vicina al ciglio stradale.