Basta allagamenti a Calusco. Il Comune recentemente è intervenuto con due ordinanze per regolamentare lo smaltimento delle acque piovane e garantire l’assetto idrogeologico dei terreni dopo le esondazioni dello scorso giugno nella parte nord del paese.
«Un’ordinanza è stata fatta all’Italcementi perché ripristini e metta in sicurezza il terreno attorno alla cava del monte Giglio oltre a realizzare opere di contenimento delle acque piovane – spiega il sindaco Roberto Colleoni –. L’altra è stata inviata a tutti i proprietari terrieri ed agricoltori, in particolar modo quelli delle aree a nord e sud di via dei Molini perché realizzino i fossati lungo i tratti a confine con strade pubbliche e trasversali, così da consentire alle acque piovane di dirigersi verso l’Adda».
Nella notte tra il 9 e 10 giugno a Calusco d’Adda, così come in tanti altri paesi della Bergamasca, precipitazioni eccezionali hanno mandato in tilt le fognature.
Inoltre, grandi quantità di acqua si sono riversate dai campi coltivati e dalla collinetta della cava dell’Italcementi, allagando strade e scantinati di abitazioni.
Dell’episodio si è parlato anche in Consiglio comunale, con un’interrogazione del gruppo di minoranza «Lineacomune».
«Nell’arco di poche ore sul territorio di Calusco sono caduti 132 millimetri di pioggia, secondo i dati del Centro meteo lombardo – ha riferito in Consiglio l’assessore ai Lavori pubblici, Alessandro Bonacina –. C’è stata molta più pioggia di quanta ne cada in media in tutto il mese di giugno: 117 millimetri circa. È stata talmente copiosa l’acqua caduta in questo ristrettissimo arco temporale che la capacità di smaltimento delle fognature comunali si è dimostrata insufficiente.
Inoltre, a far collassare il sistema fognario, ha contribuito in modo determinante il deflusso, non regolato, di una quantità enorme di acqua mista a fango, proveniente dalla zona nord di via San Rocco (zona Valtulina) alle spalle del distributore Agip e dalla cava Italcementi».
«Sono queste le zone critiche – ha continuato l’assessore Bonacina – dove si creano in modo ripetitivo problemi, che avevamo iniziato ad affrontare ancor prima di questi eventi temporaleschi.
Infatti, nell’ambito dei rapporti per la realizzazione della ciclabile su via Martiri della Libertà e viale dei Pioppi da parte dell’Italcementi, l’Ufficio tecnico aveva chiesto alla cementeria chiarimenti sulla rete di smaltimento acque all’interno della cava.
Per le aree adiacenti la via Marconi, il 16 maggio scorso abbiamo tenuto in Comune una riunione dove sono state date indicazioni tecniche ai proprietari per meglio regolamentare il deflusso e lo smaltimento delle acque.
Purtroppo, alla luce degli eventi, abbiamo ritenuto che richieste, dati ed inviti siano ormai inadeguati, per cui l’amministrazione ha emesso le due ordinanze con le quali si ingiunge la tutela dell’assetto idrogeologico perché non si ripeta quanto avvenuto il 9 e il 10 giugno. (fonte eco di bergamo)
Porthos
«Un’ordinanza è stata fatta all’Italcementi perché ripristini e metta in sicurezza il terreno attorno alla cava del monte Giglio oltre a realizzare opere di contenimento delle acque piovane – spiega il sindaco Roberto Colleoni –. L’altra è stata inviata a tutti i proprietari terrieri ed agricoltori, in particolar modo quelli delle aree a nord e sud di via dei Molini perché realizzino i fossati lungo i tratti a confine con strade pubbliche e trasversali, così da consentire alle acque piovane di dirigersi verso l’Adda».
Nella notte tra il 9 e 10 giugno a Calusco d’Adda, così come in tanti altri paesi della Bergamasca, precipitazioni eccezionali hanno mandato in tilt le fognature.
Inoltre, grandi quantità di acqua si sono riversate dai campi coltivati e dalla collinetta della cava dell’Italcementi, allagando strade e scantinati di abitazioni.
Dell’episodio si è parlato anche in Consiglio comunale, con un’interrogazione del gruppo di minoranza «Lineacomune».
«Nell’arco di poche ore sul territorio di Calusco sono caduti 132 millimetri di pioggia, secondo i dati del Centro meteo lombardo – ha riferito in Consiglio l’assessore ai Lavori pubblici, Alessandro Bonacina –. C’è stata molta più pioggia di quanta ne cada in media in tutto il mese di giugno: 117 millimetri circa. È stata talmente copiosa l’acqua caduta in questo ristrettissimo arco temporale che la capacità di smaltimento delle fognature comunali si è dimostrata insufficiente.
Inoltre, a far collassare il sistema fognario, ha contribuito in modo determinante il deflusso, non regolato, di una quantità enorme di acqua mista a fango, proveniente dalla zona nord di via San Rocco (zona Valtulina) alle spalle del distributore Agip e dalla cava Italcementi».
«Sono queste le zone critiche – ha continuato l’assessore Bonacina – dove si creano in modo ripetitivo problemi, che avevamo iniziato ad affrontare ancor prima di questi eventi temporaleschi.
Infatti, nell’ambito dei rapporti per la realizzazione della ciclabile su via Martiri della Libertà e viale dei Pioppi da parte dell’Italcementi, l’Ufficio tecnico aveva chiesto alla cementeria chiarimenti sulla rete di smaltimento acque all’interno della cava.
Per le aree adiacenti la via Marconi, il 16 maggio scorso abbiamo tenuto in Comune una riunione dove sono state date indicazioni tecniche ai proprietari per meglio regolamentare il deflusso e lo smaltimento delle acque.
Purtroppo, alla luce degli eventi, abbiamo ritenuto che richieste, dati ed inviti siano ormai inadeguati, per cui l’amministrazione ha emesso le due ordinanze con le quali si ingiunge la tutela dell’assetto idrogeologico perché non si ripeta quanto avvenuto il 9 e il 10 giugno. (fonte eco di bergamo)
Porthos
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