giovedì 18 marzo 2010

Un tavolo di lavoro per Azymuth


Anche il giornale di merate torna sul caso del negozio laboratorio azymuth.



Porthos

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Continua invece nel nuovo centro la bassa frequenza rispetto le aspettative siamo già al 5 cambio di educatore.
Secondo me un servizio per 4 persone a 28.000, 00 mi sembra un pò esoso, speriamo comunque che il mumero degli utenti aumenti per dare un senso a questa nuova struttura

ORSO45 ha detto...

In linea di principio io sono favorevole a tutte le iniziative che rispondono ai bisogni sociali, soprattutto se rivolte agli strati sociali più fragili e particolarmente nell’area della disabilità.
Il peccato originale dell’iniziativa dell’Amministrazione di Calusco risiede nel non avere preventivamente esaminato il progetto con i diretti interessati: i disabili e le loro famiglie, che avrebbero potuto contribuire a meglio centrare gli obiettivi desiderati.
Il progetto è in ogni modo territoriale, prevede che lo Spazio Territoriale diventi un CSE accreditato dalla Regione, quindi destinatario di possibili contributi, e ci si deve augurare che in un periodo di tempo ragionevole possa funzionare e diventare economicamente meno oneroso.
Altra questione è quella di Azymuth che non è e non può essere un CSE e neppure uno SFA ma è un progetto di vita alternativo a queste strutture, rivolto a disabilità di diversa e minore gravità e tendente all’integrazione ed inclusione nel territorio delle persone che possono trarre vantaggio da questa attività di formazione e crescita personale, tesa al raggiungimento di quelle autonomie che portano alla realizzazione del proprio essere il più possibile prossimo alla cosiddetta normalità.
L’errore politico è l’ignoranza normativa di queste strutture ed è qui che la Politica (maiuscola) deve rivolgere la sua attenzione per modificare lo stato di fatto ottenendo che queste iniziative abbiano pari dignità con i “contenitori massificanti” previsti dalle norme vigenti e possano essere oggetto di sostegno economico al pari di questi ultimi.
Questo tipo di struttura non è concorrenziale con l’esistente normato ma è assolutamente alternativa ed indispensabile per costruire “progetti di vita” sempre più aderenti alle persone cui è dedicata.
In ogni caso il progetto Azymuth ha funzionato da oltre sedici anni con risultati eccellenti perciò non deve andare perso ma deve essere favorito e bene ha fatto il Forum delle Associazioni a portarlo all’attenzione dell’Azienda Consortile ed all’Assemblea dei Sindaci sollecitandone la prosecuzione ed il sostegno.
Sarebbe doveroso accantonare le beghe politiche e dedicarsi ad una pacata riflessione sulla questione allo scopo di rispondere al meglio ad un bisogno reale che riguarda tutti, non solo una “categoria”.

Anonimo ha detto...

Orso45 sembri molto informato.
sei del settore?
scusa ma non ho letto tutti i tuoi interventi quindi non so se per caso hai già detto qualcosa in merito.

ORSO45 ha detto...

Caro amico anonimo 06.17, raramente mi cimento in discussioni senza essermi prima informato dei fatti, e ciò che esprimo è il convincimento che ho conseguentemente maturato senza necessariamente essere "del settore".
Sono un orso libero, conseguentemente selvatico e refrattario agli schieramenti ideologici.