Mezzo milione per riqualificare il borgo del Monte Canto. L'ha stanziato la Regione all'interno dei finanziamenti per Expo 2015. A darne notizia è l'assessore all'Ambiente di Mapello, Mattia Caravina, unico rappresentante dei Comuni dell'Isola a aver partecipato a un incontro promosso dall'Ente regionale per i servizi all'agricoltura e alle foreste (Ersaf), in cui è stata data comunicazione del contributo. Che arriva proprio nel momento in cui all'interno del Plis-Parco locale d'interesse sovracomunale del Monte Canto e del Bedesco, ci sono più dubbi che certezze, con due Amministrazioni che stanno andandosene (Calusco e Pontida) e quella di Sotto il Monte che ne sta rivendendo i confini territoriali. «All'interno del Plis – ammette Caravina – c'è una totale mancanza di progettualità e una grande divergenza d'idee, ma si deve invertire la rotta per il bene del nostro territorio. Questa è una grande occasione e non possiamo perderla. Il contributo può essere utilizzato per iniziare a recuperare il borgo del Monte Canto dal punto di vista edilizio. Solo poi potremo pensare a come utilizzarlo: se farne un giardino botanico o, per esempio, un centro studi. Ma ora iniziamo a intervenire sui ruderi».
Caravina chiama a raccolta i Comuni del Plis che, esclusi i due uscenti, restano quelli di Ambivere, Calusco d'Adda, Carvico, Chignolo d'Isola, Mapello, Pontida, Solza, Sotto il Monte, Terno d'Isola e Villa d'Adda.
«Ora tocca a noi Comuni – dice Caravina – dare un segnale al Pirellone: essere partecipi e interessati, dimostrare che anche noi ci crediamo».
Il borgo del Monte Canto (19.000 metri cubi di volumetria) e le aree limitrofe (260.000 metri quadrati) dal 2004 sono di proprietà regionale. Erano stati acquistati per garantirne futuri pubblici utilizzi, con un'operazione attorno al milione di euro a cui avevano concorso la Regione per 420.000 euro, la Provincia con 100.000 euro e i Comuni del Plis con i restanti 480.000, ripartiti sulla percentuale di territorio compreso nel Parco e la popolazione.
Anche i Comuni del Plis possono ancora presentare progetti per il recupero, oltre che sulla destinazione d'uso. Uno di questi già stato illustrato dal naturalista Andrea Corbetta durante l'assemblea «Il Parco del Monte Canto e del Bedesco deve continuare a vivere», organizzata dal gruppo consiliare di minoranza «Uniti per Sotto il Monte» e dal Comitato per il Parco del Monte Canto e Bedesco, che si è tenuta nel paese giovanneo. La proposta di Corbetta per il recupero del borgo, che era già stata presentata alla precedente amministrazione comunale di Carvico (Comune capofila della convenzione del Plis), punta alla salvaguardia della cultura e delle tradizioni locali, alla valorizzazione delle risorse a fini turistici e ricreativi e alla realizzazione di un ecomuseo del Monte Canto e delle aree limitrofe, anche attraverso il coinvolgimento delle produzioni agricole locali. Per ottenere ulteriori finanziamenti, secondo il naturalista si potrebbe anche attingere a un bando 2011 della Fondazione Cariplo per «Progetti emblematici».
Caravina chiama a raccolta i Comuni del Plis che, esclusi i due uscenti, restano quelli di Ambivere, Calusco d'Adda, Carvico, Chignolo d'Isola, Mapello, Pontida, Solza, Sotto il Monte, Terno d'Isola e Villa d'Adda.
«Ora tocca a noi Comuni – dice Caravina – dare un segnale al Pirellone: essere partecipi e interessati, dimostrare che anche noi ci crediamo».
Il borgo del Monte Canto (19.000 metri cubi di volumetria) e le aree limitrofe (260.000 metri quadrati) dal 2004 sono di proprietà regionale. Erano stati acquistati per garantirne futuri pubblici utilizzi, con un'operazione attorno al milione di euro a cui avevano concorso la Regione per 420.000 euro, la Provincia con 100.000 euro e i Comuni del Plis con i restanti 480.000, ripartiti sulla percentuale di territorio compreso nel Parco e la popolazione.
Anche i Comuni del Plis possono ancora presentare progetti per il recupero, oltre che sulla destinazione d'uso. Uno di questi già stato illustrato dal naturalista Andrea Corbetta durante l'assemblea «Il Parco del Monte Canto e del Bedesco deve continuare a vivere», organizzata dal gruppo consiliare di minoranza «Uniti per Sotto il Monte» e dal Comitato per il Parco del Monte Canto e Bedesco, che si è tenuta nel paese giovanneo. La proposta di Corbetta per il recupero del borgo, che era già stata presentata alla precedente amministrazione comunale di Carvico (Comune capofila della convenzione del Plis), punta alla salvaguardia della cultura e delle tradizioni locali, alla valorizzazione delle risorse a fini turistici e ricreativi e alla realizzazione di un ecomuseo del Monte Canto e delle aree limitrofe, anche attraverso il coinvolgimento delle produzioni agricole locali. Per ottenere ulteriori finanziamenti, secondo il naturalista si potrebbe anche attingere a un bando 2011 della Fondazione Cariplo per «Progetti emblematici».
(fonte eco di bergamo)
Porthos
Porthos
7 commenti:
sarà vera questa storiella per mè è una bufala?
vedremo gli sviluppi
Perché una bufala? Probabilmente ora che i comuni bastiancontrari sono andati via, si può lavorare meglio.
Forse caro anonimo questo fatto dispiacerà ai nostri amministratori, che speravano con la loro uscita di decretare la fine del parco. Probabilmente se la cosa dovesse continuare gli "roderebbe" parecchio.
Ambrogio
la verità è un'altra! leggete la smentita dalla direzione dell'ERSAF.
ridicoli, siete ridicoli!!!
A furia di dare del ridicolo ai tuoi avversari, non ti rendi conto che l'imbecille sei tu, disinformato caprone!
Egregio Direttore
Nell’articolo sul Monte Canto, comparso nell’edizione del 15 luglio a pag 43, forse un eccesso di sintesi rischia di seminare qualche confusione. La prego pertanto di pubblicare una breve precisazione. Non esiste al momento un piano di finanziamenti della Regione per Expo 2015 e quindi non c’è alcuno stanziamento nemmeno per il recupero del borgo storico del Monte Canto. Esiste un documento relativi al patrimonio rurale dal titolo “Verso Expo 2015: un programma per la valorizzazione del patrimonio rurale regionale (20101-2012) elaborato da ERSAF con un ipotesi di investimento complessivo di 38,7 milioni di euro in tre anni.
Questo documento è stato presentato nel mese di giugno nelle province lombarde interessate al patrimonio rurale regionale. Nell’incontro di Bergamo, tenuto venerdì 4 giugno, sono stati citati alcuni esempi di investimento tra cui una prima operazione di recupero del Monte Canto per un importo di 500.000 euro.
Su incarico della Giunta Regionale, è in corso in questa fase – proprio dopo gli incontri sul territorio – la redazione del progetto definitivo del Programma di valorizzazione, che dopo l’approvazione da parte del consiglio d’Amministrazione di ERSAF verrà portato all’attenzione della Regione. La ben nota fase di crisi e i conseguenti previsti tagli ai bilanci delle Regioni non permettono di valutare in questo momento quali potranno essere le risorse effettivamente disponibili per il Programma, risorse peraltro da reperire in larga parte su fondi europei, e quindi se quando e quanto sarà previsto per il Monte Canto. Nessuno stanziamento, insomma, e nessun contributo in arrivo. Solo un’ipotesi finanziaria cui stiamo lavorando e il cui impiego sarà doverosamente condiviso con il territorio.
Dott. Enrico Calvo, dirigente Dipartimento Foreste ERSAF
blablablabla
tutti capaci solo a parlare a vanvera... vero ridicolo che dici caprone? e tu? sei una capra...
ora state tutti zitti... aaahhhhh
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