lunedì 4 ottobre 2010

La confagricoltura di Bergamo contesta il sindaco di Calusco

A seguito pubblico una dura lettera del presidente della confagricoltura di bergamo, renato giavazzi, nei confronti del primo cittadino caluschese, per le sue recenti affermazioni sul presunto "fotovoltaico selvaggio"

Egregio direttore,
le chiedo di poter ospitare nella sua rubrica una replica, a nome di Confagricoltura Bergamo, alle recenti affermazioni del sindaco di Calusco d'Adda circa quella che egli definisce «una corsa al fotovoltaico selvaggio» in provincia di Bergamo. Facendo riferimento alla possibilità di installare pannelli per la produzione di energia derivante dal sole su terreni agricoli, il sindaco parla di «scempio ambientale» e di tentativi surrettizi di trasformare intere zone di campagna in «aree a destinazione industriale con conseguente impennata del loro valore di mercato».
Ammetto che mi risulta difficile comprendere le vere ragioni dell'ostilità dimostrata verso una fonte di energia, quella solare, che non solo non è osteggiata da alcuno, ma anzi è fortemente incentivata da tutte le istituzioni, dall'Unione europea alle Regioni: si tratta infatti di energia assolutamente pulita in grado di contrastare la dipendenza del mondo contemporaneo dal petrolio e dagli altri combustibili fossili.
In termini quantitativi, peraltro, gli impianti fotovoltaici programmati su
terreni agricoli nella nostra provincia copriranno, una volta a regime, al massimo qualche decina di ettari a fronte di una superficie agraria complessiva di circa 72.600 ettari. Ciò che dovrebbe allarmare, in riferimento al fotovoltaico, non è il consumo di terreno che potrebbe determinare sul nostro territorio bensì, al contrario, la tiepida risposta di cittadini e imprenditori bergamaschi verso lo sviluppo di una fonte di energia che le istituzioni cercano in tutti i modi di favorire. Il rischio concreto è infatti quello di risultare inadempienti agli obiettivi di sostenibilità energetica fissati dall'Ue per la fine del decennio in corso. In questo momento in Italia siamo già in forte ritardo, come spesso accade nel nostro Paese.
Del resto, se la preoccupazione di alcuni resta il consumo di terreno da dedicare alle coltivazioni, mi preme evidenziare che le moderne tecnologie consentono la realizzazione di impianti fotovoltaici collocati ad un'altezza dal suolo compatibile con la possibilità di effettuare ogni tipo di coltivazione nelle aree sottostanti e circostanti i pannelli. In tema di sottrazione di terreno all'attività agricola vorrei invece ricordare un fatto ben più preoccupante: secondo i dati ufficiali della Regione Lombardia la cosiddetta superficie agraria utile (Sau) in provincia di Bergamo è passata dai 75.340 ettari del 2005 agli attuali 72.630 ettari, con una perdita secca di circa 2.700 ettari di colture: queste hanno presumibilmente lasciato il posto a capannoni - spesso tristemente vuoti - e centri commerciali, oltre che a enormi infrastrutture che potrebbero infliggere, queste sì, una profonda ferita al territorio rurale bergamasco. Ad ogni modo noi di Confagricoltura non ci stracciamo le vesti, in quanto consapevoli delle modalità con cui si applica l'attuale modello di sviluppo. Ma ci permettiamo a buon diritto di sorridere di quanti indicano nel fotovoltaico una delle principali fonti di consumo di terreno agricolo.
Ciò che invece non ci fa affatto sorridere è un'altra affermazione del sindaco di Calusco, forse ingenua ma indicativa di un certo modo di pensare. Il sindaco ipotizza che alcuni agricoltori si stiano indirizzando verso il fotovoltaico in quanto stanchi di una «produzione agricola faticosa e impegnativa», la quale «non dà più i profitti attesi», come se questa fosse una colpa. Mi chiedo: che cosa c'è di sbagliato nel fatto che i nostri imprenditori agricoli si spingano sulla strada dell'innovazione sondando comparti produttivi ad alta tecnologia?
Inoltre non dimentichiamo che il settore agricolo non è attualmente caratterizzato da una situazione di semplice difficoltà congiunturale: sta attraversando da tempo una profonda crisi strutturale, peraltro sguarnito di qualsivoglia forma di ammortizzatori sociali, riservati invece ad altri comparti dell'economia. È pertanto inaccettabile che gli imprenditori agricoli, lasciati soli nel tentativo di mantenere in vita aziende a prevalente conduzione familiare, siano per di più accusati di ricercare chissà quali opportunità speculative.
L'auspicio di Confagricoltura è che il dibattito sulle energie rinnovabili possa continuare nel prossimo futuro con un approccio più misurato, avendo come punto di riferimento il superiore interesse della comunità bergamasca. Con i migliori saluti.

Renato Giavazzi
presidente
di Confagricoltura Bergamo
Porthos

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma porcogiuda ci facciamo sempre riconoscere da tutti!!!
Ovviamente io mi dissocio il pensiero del sig. Sindaco che non corrisponde al mio. E spero che il sig. Colleoni abbia parlato a titolo personale e non a nome della comunità che rappresenta.
Non mi va più di continuare a giustificarmi per le puttanate dette da altre persone.

Anonimo ha detto...

Chissà se il bravo e zelante Vicesindaco contesterà anche in questo post le affermazioni del signor Giavazzi, pur di salvaguardare il proprio operato.

pierangelo ha detto...

Io invece rimango sulle posizioni del sindaco di Calusco (e sulle mie). Rivolgere poi genericamente l’accusa di essere contro l’uso dell’energia fotovoltaica a dei comuni che tra i primi hanno installato i pannelli dà l’idea delle deboli argomentazioni di Giavazzi, che naturalmente, come purtroppo usano un po’ tutti, indicano altre pessime scelte (il proliferare di capannoni e centri commerciali) per minimizzare le proprie.

eco2009 ha detto...

mi aspettavo propio la replica di pierangelo: bravo!
vedremo se ora, solo per il gusto di contraddire il sindaco di calusco, i bravi ecologisti da che parte di metteranno?

Anonimo ha detto...

Be il sindaco di Calusco è quella persona che ha affermato pubblicamente che della centrale a biomassa non se ne fa nulla, è inutile, meglio una centrale nucleare che è più funzionale.
Poi sulle parole di Giavazzi pure io ho delle perplessità.

Anonimo ha detto...

Come inizia la lettera??Egregio direttore????
ahahhahahahahahaha, adesso porthos è un direttore

Anonimo ha detto...

Ultimo anonimo mi sa che hai preso una cantonata, per direttore si intende quello dell'eco da cui l'articolo è preso.

ORSO45 ha detto...

Pare che il Presidente di Confagricoltua ne sappia poco di fisica..... ma anche di colture agricole.
I pannelli fotovoltaici vanno rivolti a Sud con andamento Est-Ovest.
E' chiaro a tutti che il lato Nord sarà sempre in ombra a prescindere dall'altezza di posizione dei pannelli.
Cosa ci coltiva il Presidente in un'area perennemente in ombra? Forse muschi e licheni, ma a chi li vende? Ai produttori di presepi natalizi?
Ma ci faccia il piacere!