domenica 3 ottobre 2010

Si trasferisce il poliambulatorio di Ponte

La vicenda del trasferimento del Poliambulatorio di Ponte San Pietro a Brembate Sopra è approdata sul tavolo dell'assemblea dei 24 sindaci del Distretto socio-sanitario Isola e Bassa Valle San Martino, presieduta dal sindaco di Brembate Sopra Diego Locatelli.
Dai sindaci riuniti (su proposta di Silvano Donadoni, primo cittadino di Ambivere e presidente della Comunità dell'Isola) è emersa una richiesta di incontro con la direzione generale dell'Azienda ospedaliera di Treviglio (cui fa capo il Poliambulatorio) per spiegare e capire quale sarà il futuro della struttura, che ha sede nel vecchio palazzo Inam, di proprietà dell'Ao trevigliese. Uno stabile che però ora non è più adeguato e che già dal 2007 avrebbe dovuto essere ristrutturato e reso idoneo, come prevedono le normative sanitarie e di sicurezza. A forza di proroghe si è arrivati al 31 dicembre 2010, quando – come ha affermato il direttore generale dell'Azienda ospedaliera Cesare Ercole – l'attuale sede dovrà essere abbandonata, pena la perdita del servizio di specialistica ambulatoriale.
Su richiesta di una decina di sindaci, il presidente Locatelli ha inserito il problema all'ordine del giorno dell'assemblea, e ha illustrato i passaggi amministrativi e politici, iniziati in estate, che hanno indotto i vertici sanitari trevigliesi a considerare l'opportunità di trasferire tutto il Poliambulatorio da Ponte a Brembate Sopra nel nuovo centro residenziale, commerciale e direzionale «Caproni», dove il Comune ha messo a disposizione locali per circa 800 metri quadrati e un ampio parcheggio. Per Locatelli il problema del trasporto non esiste, poiché la distanza dalla sede attuale sarebbe di circa 1,5 chilometri, e la Provincia è disponibile ad agevolare gli utenti con nuovi itinerari dei bus dell'Atb o di altre aziende di trasporto. Secondo quanto ha affermato Locatelli, il trasferimento è una questione di dettagli.
La discussione ha scaldato gli animi: i sindaci di Solza (Maria Carla Rocca), Suisio (Giuseppe Casali), Calusco (Roberto Colleoni), Carvico (Luigi Panzeri), Villa d'Adda (Adelvalda Carsaniga), Mapello (Michelangelo Locatelli), il vice sindaco di Pontida (Ottavio Bonafini) e il delegato di Terno (Sergio Caironi) con i loro interventi hanno dato un contributo per trovare una soluzione alla difficile questione.
Il sindaco di Ponte San Pietro Giuliana Reduzzi ha evidenziato le sue ragioni contrarie al trasferimento. Da alcuni anni, ha detto, è in contatto con i vertici dell'Azienda ospedaliera, alla quale ha proposto diverse alternative: vendere due piani del palazzo e con il ricavato sistemarlo e adeguarlo (come aveva suggerito tempo addietro l'ex sindaco Leonida Pozzi), trasferirsi in un'ala dell'oratorio femminile di Ponte o in alcuni locali che verranno realizzati i nella zona del nuovo mercato su via Adda. «Siamo ancora in trattative con l'azienda – ha aggiunto Reduzzi – ma sono rimasta di pietra quando ho saputo che si stava trattando per il trasferimento a Brembate Sopra. Il problema del trasporto sarà un disagio per gli utenti e questo depotenzierà il servizio».
Quando alcuni partecipanti al dibattito hanno fatto presente che il Comune di Brembate Sopra non ha informato gli organi sovraccomunali dell'Isola, il vice sindaco Giacomo Rota ha sottolineato con vigore che il primo cittadino di Ponte non ha mai informato nessuno che dal 2007 il vecchio palazzo era stato dichiarato inagibile, e che solo le proroghe hanno permesso al poliambulatorio di restare a Ponte sino a fine anno.
A entrambi i sindaci direttamente coinvolti è stato poi rimproverato da alcuni loro colleghi di non aver dato le opportune informazioni in tempo utile sul problema, per poterlo affrontare e risolvere. (fonte eco di bergamo)


Porthos

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Bisognerebbe mettere in ordine le responsabilità:
La prima è dell'Azienda Ospedaliera: si è ridotta a tre mesi prima della chiusura dello stabile a cercare soluzioni alternative. Questo la dice lunga sull'attenzione che l'Azienda ospedaliera riserva al territorio dell'Isola perchè significa che da anni ha smesso di investire nei servizi localizzati a Ponte San Pietro, completamente abbandonati a se stessi. Questo è quello che i sindaci dovrebbero anzitutto lamentare, prima di offrire soluzioni su un piatto d'argento che sono più funzionali a chi ha edificato e ora non sa come riempire i locali e trova soccorso nella superficialità dell'Azienda ospedaliera che si "accorge" di non poter più restare nei locali di Ponte.
L'azienda sa inoltre che l'interlocutore per scelte di questa natura è l'assemblea dei sindaci: ha invece preferito interlocuzioni individuali, magari con qualche amministrazione dello stesso colore politico (il direttore generale di Treviglio è in quota alla Lega e a Brembate Sopra c'è guarda caso una giunta leghista).
Il punto è quindi quale è la politica sanitaria dell'Az ospedaliera per la tutela della salute nell'Isola ??? Dalla vicenda si direbbe che non gliene frega un bel niente. E il sindaco di Brembate cosa fa? Offre subito una soluzione... ma sì... almeno i locali sono affittati da qualcuno... quanto alla salute che l'Azienda deve garantire... chi se ne frega...
Ma se è un'Azienda che lo sia fino in fondo e ai locali che le servono ci pensi a tempo debito... ai sindaci il compito di tutelare la nostra salute prima che di affittare locali...

pierangelo ha detto...

Io ho inviato questa lettera al direttore dell'Azienda Ospedaliera:
http://www.bergamonews.it/lettere/articolo.php?id=31919