Il 7 gennaio 1797 è la data che vede, a Reggio Emilia, il primo vessillo “tricolore” poi divenuto la bandiera italiana, oggi simbolo di unità della nazione, quell’unità che, proprio nel 2011, festeggia le 150 primavere.
La bandiera di Reggio Emilia (vedere immagine), pur combinando per la prima volta, il verde, il bianco e il rosso, non era esattamente come quella che sventoliamo oggi ad ogni ricorrenza. Infatti, le bande tricolori erano orizzontali e nel centro spiccava lo stemma della Repubblica Cispadana, una delle numerose repubbliche di stampo giacobino che, a somiglianza della Francia post-rivoluzione, iniziavano a dotarsi di vessilli tricolori, sostituendo il blu francese con il verde simbolo di speranza (di libertà). L’adozione della bandiera cispadana di Reggio Emilia come capostipite del tricolore italiano ha determinato la denominazione di Reggio Emilia come “Città del Tricolore”.
Il 7 gennaio 2011 rappresenta quindi l’inizio ufficiale delle celebrazioni, con ogni forma e modalità, del 150° anniversario dell’Unità d’Italia. In tale data, i sindaci delle tre capitali dell’Italia unitaria (Chiamparino – Torino 1861-1865; Renzi – Firenze 1865-1871; Alemanno – Roma 1871 – oggi) riceveranno dal Presidente della Repubblica le copie del primo tricolore “italiano”, quello di Reggio Emilia.
A Calusco, si celebrerà questa giornata pavesando il paese con i tricolori e si invita la cittadinanza a fare altrettanto, esponendo il tricolore da finestre e balconi.
Porthos
La bandiera di Reggio Emilia (vedere immagine), pur combinando per la prima volta, il verde, il bianco e il rosso, non era esattamente come quella che sventoliamo oggi ad ogni ricorrenza. Infatti, le bande tricolori erano orizzontali e nel centro spiccava lo stemma della Repubblica Cispadana, una delle numerose repubbliche di stampo giacobino che, a somiglianza della Francia post-rivoluzione, iniziavano a dotarsi di vessilli tricolori, sostituendo il blu francese con il verde simbolo di speranza (di libertà). L’adozione della bandiera cispadana di Reggio Emilia come capostipite del tricolore italiano ha determinato la denominazione di Reggio Emilia come “Città del Tricolore”.
Il 7 gennaio 2011 rappresenta quindi l’inizio ufficiale delle celebrazioni, con ogni forma e modalità, del 150° anniversario dell’Unità d’Italia. In tale data, i sindaci delle tre capitali dell’Italia unitaria (Chiamparino – Torino 1861-1865; Renzi – Firenze 1865-1871; Alemanno – Roma 1871 – oggi) riceveranno dal Presidente della Repubblica le copie del primo tricolore “italiano”, quello di Reggio Emilia.
A Calusco, si celebrerà questa giornata pavesando il paese con i tricolori e si invita la cittadinanza a fare altrettanto, esponendo il tricolore da finestre e balconi.
Porthos
9 commenti:
la fonte dell'articolo?
http://www.comune.caluscodadda.bg.it/news.aspx?id=182
ah sono articoli presi dal sito del comune. firmati dal vicesindaco.
bravo porthos!!!
ah sono articoli presi dal sito del comune. firmati dal vicesindaco.
bravo porthos!!!
Be allora bravo Vicesindaco ti sei guadagnato la decade.
Sei perdonato per i disagi del post neve.
Ovviamente di più non si poteva fare, l'assessore leghista ha minacciato rappresaglie. Il suo capo Bossi non gradisce molto questa ricorrenza.
Ovviamente di più non si poteva fare, l'assessore leghista ha minacciato rappresaglie. Il suo capo Bossi non gradisce molto questa ricorrenza.
ieri sono andato a Paderno d'Adda, a Solza, a Villa d'Adda.
non c'erano bandiere tricolori appese.
per caso l'assessore leghista ha qualche incarico anche in quei comuni?
o le giunte sinistre si sono dimenticate della festa del tricolore?
Amministrazioni "Sinistre o destre", chi dimostra distrazione di questi tempi a scadenze significative, merita il giusto biasimo. Oltre al rispetto dovuto nei confronti di coloro che caratterizzarono in positivo la storia dl nostro Paese, credo che non facciano buon servizio alle nuove generazioni, rendendole orfane delle loro origini ideali. Non credo comunque che siano pochi o tanti drappi tricolori per le vie del paese a contraddistinguere i "primi della classe" nel rendere onore all'Unità Nazionale. Si tratta di leggere nei programmi delle varie Amministrazioni nel prosieguo dell'anno in corso sul come intendano riproporci una lettura attuale circa i sacrifici dei nostri Avi, senza saccheggiare tutto l'armamentario retorico, che di per se rappresenterebbe la pietra tombale del Risorgimento.
Proporrei ad esempio una serie di proiezioni: documentaristiche, cinematografiche, relazioni di esperti storici. Ricerche su vicende locali, ce ne potrebbero essere, convogliando energie e risorse in tal senso, ma mi sembra che tutto taccia, tranne che una iniziativa ancora in fase di abbozzo collegata con il Comitato Gemellaggio co Volmerange.
S.M.
Posta un commento