venerdì 8 luglio 2011

Le telecamere raddoppiano

Le trenta telecamere installate sul territorio caluschese sono servite. Infatti grazie ai fedeli «occhi» elettronici sono stati individuati i colpevoli di furti e atti di vandalismo. Le registrazioni, nel rispetto della privacy, sono state consegnate ai carabinieri e in alcuni casi hanno permesso di risalire ai colpevoli. Purtroppo non sempre la telecamere sono risultate utili. È il caso ad esempio di quanto accaduto lo scorso giugno, quando il bar Ina, a poche decine di metri dalla stazione ferroviaria, è stato preso di mira dai ladri (terzo colpo nel giro di quattro mesi) che hanno rubato il denaro di un contamonete. In questo caso specifico la telecamera installata nei pressi della stazione ferroviaria, non riuscendo ad inquadrare anche la zona dove si trova il locale, perché fuori dal suo raggio d'azione, non ha permesso di riprendere i malviventi all'opera. Per questo motivo l'Amministrazione comunale sta pensando all'installazione di altre telecamere che operino in sincronia tra loro per coprire ogni angolo di territorio, soprattutto nelle zone più a rischio di Calusco.
Il «grande fratello» con i suoi occhi elettronici è già operativo al Ponte San Michele di Paderno, alla stazione ferroviaria, lungo la Rivierasca, alla Rotonda del Gran mercato, in piazza San Fedele (vicino al municipio), sul piazzale del mercato, al cimitero-centro sportivo-palazzetto dello sport, di fronte alla palazzina dell'Asl in via Locatelli.
Poi davanti al cineteatro San Fedele, nei giardini pubblici di viale dell'Immacolata, lungo la strada che conduce a Solza in prossimità del passaggio a livello ferroviario, alle scuole medie, sul piazzale antistante la pizzeria «Romanì», alla stazione ecologica e infine sulla piazza di fronte al convento di Baccanello.
Quanto alle telecamere posizionate lungo la Rivierasca, la strada per Solza, la rotonda del Gran mercato verso Carvico e vicino al ponte San Michele, si tratta di una forma di controllo per gli accessi al paese.
L'impegno del Comune, ora, è di aumentare il numero di apparecchi e di farli funzionare in modo «incrociato». Le vecchie e nuove telecamere saranno così coordinate e sincronizzate tra loro, in modo da garantire un controllo a tappeto su tutta Calusco.
Un esempio concreto: quando una telecamera riuscirà a coprire soltanto una parte della zona, in sincronia interverrà l'altra, in modo da garantire la sorveglianza su tutta l'area in questione. Anche nel caso di parziali blackout, quando uno di questi «occhi» si spegnerà, subito un altro si attiverà in sua sostituzione, cosicché giorno e notte il territorio sarà sotto controllo.
«Intendiamo – ha spiegato il sindaco Roberto Colleoni – creare una rete di controllo fitta, specialmente nei punti sensibili del paese, affinché la sorveglianza sia più efficace. Per quanto riguarda i costi, sono ancora da quantificare, comunque il progetto di installazione dei nuovi impianti dovrebbe partire già nel 2012». (fonte eco di bergamo)


Che dire, potrebbe essere un inizio di campagna elettorale dei nostri amministratori, visto che da sempre si dice che non ci sono più soldi (il bilancio da poco approvato dice il contrario) e si chiede a tutti di fare sacrifici, ma a quanto pare quando si vuole i soldi saltano fuori, chissà come mai. Per quanto riguarda poi i risultati io sarei meno ottimista degli amministratori, la funzione di controllo e di deterrente delle telecamere è quasi nullo continuano infatti i reati di delinquenza, a danni di sportelli bancari, bar e privati Si continuano a rubare bici alla stazione e si continua a buttare spazzatura per le vie del paese, e di colpevoli non vi è traccia. Un raddoppio quindi che non da nessuuna garanzia, l'unica certezza è che si butteranno via altri soldi dei contribuenti.



Porthos

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Che bello l'eco di berghem che si fa dare i comunicati stampa e li spalma sulla pagina...
Ma fare i giornalisti no?
-quanti sono stati i furti e gli atti vandalici nel periodo successivo all'installazione delle telecamere? quanti ce n'erano stati in un periodo di tempo paragonabile precedente?
-in quanti casi le telecamere sono state determinanti per scoprire i colpevoli? numeri, "alcuni casi" non basta!
-quanto sono costate le telecamere finora, sia per quel che riguarda i costi di acquisto, installazione e manutenzione, sia per quel che riguarda il tempo dedicato a monitorare il girato invece di stare in strada?
-quanto costeranno le nuove telecamere? e se non lo si sa, perchè si fanno proclami senza essersi prima informati?

Sono domande semplici, le prime che vengono in mente e le prime a cui dei buoni amministratori dovrebbero essere in grado di rispondere, anche prendendo informazioni dalle forze dell'ordine. Purtroppo se le domande non ci sono, non ci sono nemmeno le risposte.

acqua alle ginocchia ha detto...

Se hanno soldi, potrebbero spenderli per scavare un fosso tra il campo e la strada vicino al benzinaio agip, in modo da evitare che quando arriva un acquazzone, esondi acqua mista a terra, la quale depositandosi sulle griglie non permette ad esse di raccogliere l'acqua. oppure magari piazzare una telecamera proprio lì, in modo che visionando i filmati, riescano a capire come mai,ogni un temporale su due ,l'inizio di via montello si allaga. che va bene, l'insolita quantità di acqua caduta; ma che di quella quantità le griglie non ne prendano nemmeno un millimetro è un'altra cosa. Che poi non è più nemmeno insolita la quantità di acqua caduta, visto che da quanche anno, una pioggia così arriva ogni estate. Magari non tocca nemmeno a loro scavare il fosso, ma almeno interessarsene non credo sia credere troppo

Anonimo ha detto...

ops chiedere

Anonimo ha detto...

la strada è della provincia...bisognerebbe far richiesta a loro...

Anonimo ha detto...

>>>>la strada è della provincia...bisognerebbe far richiesta a loro...<<<<<<

E il comune rappresenta gli interessi di chi?

Poichè la strada passa sul comune di calusco d'adda, gli amministratori devono alzare il telefono, spedire una mail, un fax, o alzarsi dalla sedia e fare un Cu.o così a quelli della provincia.

e casptita cosa sono stati eletti a fare.

acqua alle ginocchia ha detto...

"la strada è della provincia"
A che serve un amministrazione comunale allora? il campo da dove tracima l'acqua di chi è?
Credo che un assessore riuscirebbe a far più leva per tutelare gli interessi dei cittadini verso la provincia, che i cittadini stessi. Che poi tranquilli, nonostante il problema esista da anni, e dopo educate parole spese il problema sussiste ancora; se il problema si risolverà una bella foto in pompa magna sul giornare gliela si concede ugualmente, magari pure un nastro da tagliare e due pasticcini da consumare sul prato dentro la rotonda. L'inportante è che il disagio finisca. Credo sinceramente che le questioni si possano risolvere senza l'ausilio di carte bollate, anzi ci voglio credere. Poi sinceramente,che centra la provincia? mi semra parte lesa pure lei, visto come si riduce il provinciale, e l'acqua fuoriesce da un campo che non credo sia di sua proprietà. Oppure magari la provincia dovrebe assicurarsi dell'esistenza dei fossi e che questi scarichino? Non so, non me ne intendo, qualcuno che ne sappia qualcosa?

Anonimo ha detto...

http://www.facebook.com/pages/Daily-Solza/55263143755

S.M. ha detto...

Ma il consorzio di bonifica, a che serve se non a tutelare il territorio provvedendo ala realizzazione di opere di scolo adeguate? Esiste in proposito una tassa (tutti i proprietari di immobili e terreni) da versare a questo ente, anche se non si sa bene come intervenga viste le frequenti inondazioni. Interessante sarebbe conoscere i compensi (lauti a quanto mi risulta) percepiti dal Presidente del Consorzio ed al C.d.A. Che le tasse servano solo a mantenere queste poltrone dovrebbe farci imbestialire tutti quanti.
Mi risulta che in caso di danni debba pagare in prima persona il responsabile di questo CARROZZONE,ma tutto finisce nel più semplice dei modi: IL SILENZIO.
Cominciamo ad incazzarci per davvero!!!!
S.M.

Anonimo ha detto...

caro signor S.M.
Mi sembra che un pò' se ne intenda. Il fatto è che non si può pretendere che tutti i cittadini s'intendano di queste cose. A volte non si ha nemmeno una sufficiente cultura(mea culpa) per capire regolamenti, leggi ecc ecc.
E non è da persone serie dire di rivolgersi a quell'ente piottosto che a quell'altro lavandosene le mani alla pilato. Perchè a questo punto, ti viene da chiederti a che serve far parte di una comunità, se chi sta a capo di questa, se ne frega?