mercoledì 11 aprile 2012

Allarme eternit al rivalotto

Da un tratto di strada sterrata lungo appena 30 metri sono state estratte ben 170 tonnellate di materiale inerte contaminato da amianto. È il risultato della bonifica condotta negli ultimi mesi a Calusco d'Adda, in zona Rivalotto, durante i lavori per la nuova rete di fognatura.
All'apertura del cantiere in via Piave, l'anno scorso, l'impresa incaricata di realizzare le fognature si era accorta che nel fondo della strada sterrata c'erano tracce di eternit e aveva subito avvisato il Comune. L'intervento di recupero si è appena concluso e nel campo che costeggia la strada sono rimasti per qualche giorno gli ultimi 15 sacchi di materiale, che ieri sono stati avviati allo smaltimento. La loro presenza, accompagnata dai cartelli «Attenzione: zona ad alto rischio», nei giorni scorsi non era passata inosservata ai caluschesi e aveva suscitato qualche preoccupazione.
La bonifica
«I grossi sacchi bianchi con la scritta "eternit" erano gli ultimi 15 rimasti dei 170 di materiale contaminato da eternit – spiega il tecnico comunale, architetto Michele Tancredi –. Ben 170 tonnellate di materiale misto a eternit è stato necessario smaltire per i lavori del tratto di fognatura in zona Rivalotto. Sono il risultato della bonifica del tratto di strada sterrata, circa una trentina di metri, attraversata dal tratto di fognatura».
«La ditta appaltatrice – prosegue il tecnico comunale – durante i lavori si è accorta che il fondo della stradina sterrata era contaminato con eternit frantumato misto a massi ed altro materiale. Il 20 ottobre dell'anno scorso abbiamo provveduto a denunciare quanto si era presentato nel corso dei lavori alla provincia e all'Arpa, avviando l'iter burocratico dei permessi, attraverso le ditte autorizzate (Ecotrans di Carvico e Bonifiche Ambientali di Lallio), per poter procedere alla bonifica. All'inizio di quest'anno sono iniziati i lavori che hanno interessato una trentina di metri di strada sterrata per un totale di 170 tonnellate di materiale. Questi quindici contenitori con la scritta "eternit" erano stati riempiti durante la settimana prima di Pasqua e nella giornata di oggi (ieri per chi legge, ndr) sono stati portati via».
L'assessore ai Lavori pubblici, Alessandro Bonacina, precisa che «i lavori sono stati eseguiti secondo le norme di legge con una spesa aggiuntiva non indifferente per l'amministrazione comunale», aggiungendo che negli anni scorsi sono stati smaltiti parecchi chili di eternit abbandonati sui cigli di strade di campagna da ignoti, per una spesa di migliaia di euro a carico delle casse comunali.
Va tenuto conto che a Calusco d'Adda ha operato dal 1968 al 1984 la ditta Sacelit, che produceva lastre di eternit, un impasto di cemento e amianto, e questi materiali sono stati usati in abbondanza dagli abitanti di Calusco d'Adda in quegli anni per coprire i tetti delle loro abitazioni. Quando si è scoperto che, inalandole, le fibre erano dannose alla salute dell'uomo, lo smaltimento è avvenuto in modo incontrollato, spesso frantumando l'eternit assieme ad altri materiali ed usandolo come fondo per strade di campagna. Ancor oggi capita che arando i campi per la semina in zona Rivalotto compaiano pezzi di eternit, come denunciato nel mese di marzo anche attraverso il blog: http://caluscoinlinea.blogspot.it.
Il Comune di Calusco d'Adda anche per quest'anno prevede dei contributi per la rimozione e lo smaltimento dei materiali di copertura contenenti amianto. Le domande devono essere presentate entro il 29 settembre prossimo. Per eventuali chiarimenti si può contattare l'ufficio tecnico, servizio ambiente: telefono 035.4389041; fax 035.4389076; e-mail michele.tancredi@comune.caluscodadda.bg.it. (fonte eco di bergamo)


Porthos

13 commenti:

ORSO45 ha detto...

170 sacchi da una tonnellata ciascuno e chi li muove?
Sono 1.000 Kg a sacco, non vi sembra un pochino esagerato?
L'approssimazione impera!

Anonimo ha detto...

ORSO45 forse tu non hai familiarità con gli ordini di grandezza industriali, ma ti assicuro che 1000 Kg per un sacco non è assolutamente un peso fuori dal comune.

ORSO45 ha detto...

Forse è come dici tu, caro anonimo, ma "quei sacchi" non sembrano da dieci quintali ciascuno.

Anonimo ha detto...

E quello che c'era nei campi sempre a rivalotto che fine ha fatto si é saputo qualcosa?

Anonimo ha detto...

Quei sacchi sono detti big bag e sono usatissimi in campo industriale. Hanno volume di circa un metro cubo. 1 metro cubo di acqua pesa 1000 kg, in questo caso dipende dal peso specifico dell'eternit.

Anonimo ha detto...

Gli zeri abbodano..........

Anonimo ha detto...

1 metro cubo di acqua 1000kg?????rimandato...anzi bocciato senza prova di appello

Anonimo ha detto...

Per ultimo anonimo, un metro cubo sono 1000 litri d'acqua, tu prendine un litro, pesalo e poi moltiplica per mille e scoprirai chi deve essere bocciato.
giowar

Anonimo ha detto...

penultimo anonimo delle 11:11....oltre a dire castronerie fai pure il professore???

Come giustamente scritto da ultimo anonimo, 1 litro d'acqua pesa 1 Kg e corrisppnde ad 1 decimetro cubo di volume...se in un metro cubo ci stanno 1000 decimetri cubi, quanto pesa un metro cubo??
Dai non è difficile :-)

Anonimo ha detto...

170 tonnellate di materiale contaminato con amianto.

Ma quanto amianto c'è in quelle 170 tonnellate ?

Perchè se bastano delle tracce di amianto per considerare un materiale contaminato, allora dovremmo rimuovere i fondi di tutte le strade di calusco.

Anonimo ha detto...

..."dovremmo rimuovere i fondi di tutte le strade di Calusco"...

ossia: un ottimo guadagno per le ditte incaricate di fare i lavori.

potrebbe essere un nuovo sistema per fare varianti in corso d'opera.

Anonimo ha detto...

Un consiglio al gestore del blog, che seguo con simpatia.. attenzione a parlare di allarme eternit, non c'è nessun allarme... così si rischia di creare allarmismi ingiustificati! un consiglio, con simpatia.

GM

Anonimo ha detto...

Oddio a me il termine sembra appropriato bastava passare li vicino e vedere tutti quei sacchi con tutti quei cartelli di pericolo, che un po di allarmismo e inquietudine ti veniva.