giovedì 2 settembre 2010

Cosa ne pensano i sindaci della centrale idroelettrica

Le richieste per la centrale elettrica sull'adda fanno ancora discutere i paesi di calusco, medolago, paderno e solza.
I tre progetti permetterebbero di produrre energia elettrica utilizzando l'acqua del fiume una richiesta da Medolago e altre due da Brescia
I Comuni interessati dalle tre richieste presentate da altrettante società private (due sono legate tra loro) alla Provincia di Bergamo per lo sfruttamento idroelettrico delle acque dell'Adda, sono Calusco d'Adda, Medolago e Paderno d'Adda. La società «Ellerre srl» di Medolago ha chiesto di poter realizzare una centrale idroelettrica con presa e restituzione dell'acqua interamente nel territorio di Calusco d'Adda, con una traversa di convogliamento dell'acqua dell'Adda verso la centrale dalla sponda di Paderno d'AddaPer far funzionare la centrale idroelettrica, sarà deviata una portata d'acqua massima di 30 mila litri al secondo, che produrrà una potenza nominale media di 997,50 Kw di energia elettrica sfruttando la caduta dell'acqua da 8,8 metri, che è l'altezza massima della diga (variabile tra i 5,8 e 8,8 metri) e che verrà costruita lungo il tratto naturale dell'Adda, nella zona della Madonna della Rocchetta dove si dice che Leonardo da Vinci si sia ispirato per creare lo sfondo della Gioconda e della Madonna delle Rocce Il progetto della società «Ies srl» di Brescia interessa i territori di Calusco e Paderno. La richiesta di concessione prevede una produzione di energia elettrica pari a 795,62 di potenza nominale con un salto previsto in 5,05 metri. Anche questa società prevede una diga di circa cinque metri, da realizzarsi nella zona scelta anche dalla società «Ellerre». Per quanto riguarda, infine, la società «Sc&c srl» di Brescia, il legale rappresentante è lo stesso della «Ies srl» e le richieste sono state presentate entrambe il 12 maggio, in concorrenza con la «Ellerre» di Medolago. Il progetto della «Sc&c srl», denominato «Impianto idroelettrico Isola», interessa tutti tre i Comuni. Le opere di presa d'acqua (da un minimo di 24.510 litri al secondo a un massimo di 60 mila) saranno ubicate a Calusco, a una quota di 183,11 metri sul livello del mare. Nella zona della chiesetta dei Verghi, sempre nel territorio di Calusco poco sotto l'attuale invaso, verrebbe costruita la presa che convoglierebbe l'acqua attraverso un tunnel scavato dentro la collina, fino alla zona delle cave a Medolago a 153,21 metri sul livello del mare. Qui verrebbe costruita la centrale idroelettrica. Le acque, passando nelle turbine e sfruttando un salto di 29,9 metri, produrrebbe una media di 7.184,79 Kw di energia elettrica.
Cosa ne pensa calusco e medolago
«Presenteremo le nostre osservazioni alla conferenza dei servizi che sarà convocata a breve dalla Provincia»: è questa la risposta del sindaco di Calusco d'Adda, Roberto Colleoni, alle osservazioni che il sindaco di Paderno ha fatto in anticipo. «Le osservazioni contro le richieste delle tre società per realizzare centrali idroelettriche sull'Adda, per essere tenute in considerazione devono essere fatte nella sede ufficiale, che è la conferenza dei servizi, durante la quale i Comuni potranno fare le loro controdeduzioni» Anche il sindaco di Medolago, Luisa Fontana, si associa, aggiungendo: «Ho già parlato con Colleoni e scritto una lettera al sindaco di Paderno per stabilire un incontro e predisporre le nostre considerazioni congiunte, da presentare alla conferenza dei servizi. Inoltre, ho chiesto che siano presenti anche i rappresentanti del Parco Adda Nord, interessato come noi a queste richieste di autorizzazioni».

Cosa ne pensa paderno e solza
Paderno scrive alla Provincia «Dica no alle centrali sull'Adda» Linea dura del sindaco Motta, che anticipa i colleghi di Calusco e Medolago: «progetti da respingere, ma servono le delibere». Critiche anche da Solza, il sindaco di Paderno d'Adda, Valter Motta, non ha voluto aspettare di predisporre una linea congiunta con Calusco d'Adda e Medolago: ha già presentato alla Provincia di Bergamo, infatti, le sue osservazioni contro la richiesta di sfruttamento delle acque dell'Adda nella zona leonardesca delle chiuse e dei navigli, avanzata da tre società al servizio Risorse idriche di via Tasso.
«Ribadiamo la nostra contrarietà allo sfruttamento dell'area dell'Adda leonardesca – ha scritto Valter Motta –. A questo proposito prendo atto con soddisfazione delle prese di posizione del presidente della Provincia di Bergamo, Ettore Pirovano, e dell'assessore all'Ambiente, Pietro Romanò, che si sono detti contrari ai progetti in questione. Mi permetto, comunque, di sottolineare come in questi anni da sindaco ho imparato che, al di là delle dichiarazioni e dei buoni propositi, contano soltanto gli atti formali espressi in forma scritta: delibere, determine, atti dirigenziali o similari. Resto quindi in fiduciosa attesa che anche da un punto di vista documentale e formale la Provincia di Bergamo si esprima in maniera consona alle dichiarazioni rilasciate in questi giorni».
In merito alle osservazioni sulle tre richieste avanzate dalle società private, il Comune di Paderno d'Adda si è così espresso: «Per quanto riguarda la domanda della società Ellerre – spiega il sindaco – faccio presente che l'impianto dovrebbe sorgere all'interno del territorio del Parco Adda Nord, in particolare l'area in questione è all'interno della cosiddetta area leonardesca. In tali aree è assolutamente vietata qualunque forma di nuova edificazione e tale divieto è stato sicuramente recepito anche dagli strumenti urbanistici dei Comuni coinvolti. Nella documentazione presentata non risulta sufficientemente valutato l'impatto ambientale e paesaggistico legato alla creazione di un invaso artificiale di altezza variabile tra i 5,8 e gli 8,8 metri sopra l'attuale livello naturale dell'acqua. Per questo motivo riteniamo sia fondamentale anche acquisire obbligatoriamente un parere da parte del Parco Adda Nord». Sulla richiesta della società «Ies srl», il sindaco lamenta il mancato invio della documentazione specifica. «Par di capire che si vorrebbe costruire un bacino artificiale tramite realizzazione di una diga alta circa cinque metri, da posizionarsi in un non meglio precisato punto del fiume, a monte della precedente richiesta a nome della società Ellerre», si legge nell'osservazione presentata alla Provincia, che conclude ricordando come sopra si debba rispettare la tutela del Parco Adda Nord, come non sussistano i criteri di pubblica utilità, urgenza e indifferibilità, e sia necessario fare una verifica di impatto ambientale. Per quanto riguarda la richiesta della società «Sc&c srl», infine, il Comune di Paderno osserva subito che dalla documentazione presentata si rileva «come non sia stato fatto alcuno studio approfondito del territorio, sia dal punto ambientale, che geologico e morfologico. Nella realizzazione dell'opera di presa e del canale relativo si parla espressamente dell'uso di esplosivi, senza minimamente rendersi conto che ci si trova a poche decine di metri dagli ultracentenari piloni di sostegno dello storico ponte in ferro San Michele, con ovvi rischi di metterne in pericolo la stabilità. Anche nell'ipotetico percorso interrato del canale di portata idrica, non si è considerato come il territorio in oggetto sia occupato da una cava attiva e che tale cava ha già irrimediabilmente compromesso l'assetto idrogeologico della zona. Non solo il progetto non tiene conto di questo aspetto, ma forse non tiene conto nemmeno dello stato di fatto dell'area, che renderebbe impossibile un tunnel in prossimità della cava stessa, per via dei variati profili altimetrici della zona». Anche il sindaco di Solza, Carla Rocca, seppur il suo territorio non sia interessato direttamente dalle opere, ha scritto all'ufficio preposto della Provincia di Bergamo ritenendo che «la realizzazione anche di uno solo dei tre progetti presentati in una zona di elevato pregio naturalistico, come quello della Madonna della Rocchetta, metterebbe a repentaglio il delicato ecosistema di quell'area, oltre a rappresentare un danno ambientale e paesaggistico per il territorio e per i propri cittadini». Il sindaco di Solza sottolinea che, «riguardo la documentazione prodotta, si evidenziano carenze in merito agli aspetti geologici, progettuali e alle garanzie tecniche finanziarie previsti dal regolamento regionale. Inoltre, le richieste risultano all'interno dell'area del Parco Adda Nord, che prevede il divieto alla realizzazione di nuove derivazioni o captazioni di acqua».
Porthos

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