martedì 8 febbraio 2011

Continua la mal(aria) in tutta la bergamasca

E’ quasi un mese che non piove in modo significativo, e l'inquinamento in pianura sta salendo. Avrete sentito che siamo arrivati a 32 giorni di sforamento dei limiti europei, e fra tre giorni da bruxelles qualcuno ce ne chiederà conto. Ma siamo troppo presi da ruby e amiche, e nessuno parla di questo problema in modo serio. La causa è che con questo bel sole e l'azzurro del cielo che ci troviamo, l'inquinamento non si vede. E delle cose che non si vedono si finisce quasi sempre col dubitare, ma il problema esiste e persiste anche se preferiamo ignorarlo: ed è talmente grave, che una recente statistica ha ricondotto Bergamo e provincia tra le sette città d'Europa più inquinate: un primato davvero poco invidiabile.
Le polveri sottili intanto salgono, l'aria comincia a sentire di forno, e siccome non possiamo trasferirci tutti in montagna, siamo ridotti a sperare nella clemenza del tempo (benedetta pioggia). Non risolverà sicuramente il problema, ma perché non seguire l'esempio di Milano? E le targhe alterne? Passate di moda? Almeno alla domenica aiuterebbe i bergamaschi sani ad aprire gli occhi e a ricordare che il problema esiste, e come! È ovvio che le decisioni sagge dovrebbero provenire da chi regge le nostre sorti da ben più in alto: ma si vede che sono affaccendati in ben altre faccende e dalla regione continuano i silenzi di tomba su questo problema. Purtroppo è una questione di scelte (forse impopolari) bisogna decidersi se continuare a lasciare i nostri paesi alle mercé delle auto e del traffico o trasformarli in paesi per le persone, privilegiando i loro diritti primari e risolvendo di conseguenza i problemi della mobilità di tutti. È una questione di scelta e le scelte sono sempre difficili: soprattutto se impopolari. Aveva ragione Tucidide, che in un suo scritto affermava “povero il popolo che è governato da chi abbia paura di adottare misure impopolari”.



Porthos

3 commenti:

stranos ha detto...

Dai dati pubblicati dall’INEMAR si legge che in Lombardia
circa il 30% delle polveri sottili deriva da “combustione non industriale” ossia per il riscaldamento degli edifici.
Circa il 30 % deriva dai mezzi di trasporto su strada e
il 30 % da altre fonti,
Quindi anche bloccando completamente il traffico per un giorno
si toglie dall’aria 1/360 del 30% delle polveri emesse in un anno !!!

Non resta che aspettare il vento o la pioggia…

Anonimo ha detto...

....E ovviamente pagare le multe della comunita europea dopo il superamento del 35esimo giorno,ma tanto a pagar sanzioni all'europa siamo già abituati.

stranos ha detto...

Per le multe spetta ai politici fare pressione ai burocrati della cosiddetta Europa in modo che capiscano una volta per tutte che in Pianura padana più di tanto non si riesce a fare.
Puoi bloccare il traffico anche per una settimana o un mese ma se non c'è un ricambio d'aria per qualche evento atmosferico le polveri sottili restano.

P.S. Correggo una imprecisione sui dati scritti sopra:
circa il 30% delle polveri sottili deriva da “combustione non industriale” ossia per il riscaldamento degli edifici.
Circa il 30 % deriva dai mezzi di trasporto su strada e
il 40 % (non il 30%) da altre fonti (agricoltura, combustione industriale, processi produttivi, ecc).