lunedì 30 aprile 2012

Inaugurazione sprint

Colpo di coda dell'amministrazione uscente, dopo il rinnovo della convenzione della materna con larghissimo anticipo (chissà come mai), in nostro primo cittadino si è esibito in una rocambolesca inaugurazione sprint. Mi riferisco alla casetta lignea sita nei giardini pubblici della torre che sono stati inaugurati domenica in fretta e furia mentre i volontari e i falegnami stavano ancora lavorando. Voci non confermate riportano che dato che c'era il sindaco ha inaugurato per l'ennesima volta i giardini con la sua erba, le sue piante e i suoi giochi e ovviamente le sua casetta

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Lineacomune festeggia il 1 Maggio



La lista civica di lineacomune festeggia il 1 maggio con un iniziativa presso ( visto che piove) il centro civico san fedele.


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Buon 1 Maggio



BUON 1 MAGGIO A TUTTI


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sabato 28 aprile 2012

Cosa prometteva per Calusco




Mi è capitato sottomano il vecchio programma elettorale di per calusco, quindi mi son preso la briga di vedere tutte le proposte che si erano prefissati i nostri amministratori nel lontano 2007, e ovviamente ho controllato quelle che erano state effettivamente realizzate e quelle rimaste in sospeso. Il risultato finale è stato decisamente sorprendente. Ovviamente fare un responso a parole sarebbe stato decisamente lungo e noioso quindi ho cercato di esprime graficamente il concetto per farsi meglio un' idea sulla reale attendibilità di chi ci vuole nuovamente amministrare.









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Lineacomune corregge Per Calusco



Botta e risposta sui bilanci comunali, lineacomune risponde dal suo account facebook alle strumentalizzazioni di per calusco correggendo un po di cifre.
Come si può vedere i conti non tornano....
Le solite mezze verità o mezze bugie?



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venerdì 27 aprile 2012

Eventi di primavera



E' uscito il calendario degli eventi di primavera che ovviamente sfora anche nei mesi di luglio e settembre, quando magari ci sarà un altra amministrazione, gesto scaramantico?

Staremo ad aspettare i risultati elettorali per vedere chi aprirà la prossima vera notte biannca.


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COMUNICATO STAMPA: Diciamo SI a un protocollo di intenti tra Italcementi SpA ed i Sindaci del Territorio ma diciamo NO a questa rinuncia del nostro ruolo.

Il prossimo 4 Maggio è prevista la firma tra i sindaci del Territorio ed Italcementi SpA in merito al protocollo di compensazioni ambientali per l’utilizzo di combustibili alternativi (CDR – Combustibili Derivati da Rifiuti) presso lo stabilimento di proprietà di Italcementi S.p.a. di Calusco d’Adda.
Per noi, firmare, così com’è, il protocollo che Italcementi ci presenta oggi, non è possibile; sarebbe un’offesa al nostro ruolo di Sindaci e un tradimento nei confronti del territorio di cui noi dobbiamo farci garanti e di cui Italcementi è ospite!
Diciamo no, soprattutto, perchè tradisce lo spirito di dialogo e dell'interesse comune nel tutelare il territorio e i cittadini che lo abitano.
Tradisce la regola morale ed etica che dovrebbe guidare ogni azione umana, sia che essa provenga dagli amministratori sia che essa provenga dagli imprenditori: il bene comune! E se vogliamo usare un linguaggio familiare ad una multinazionale, ricordiamo ad Italcementi che oltre ad avere degli stockholder ha anche degli stakeholder: una azienda seria e moderna non deve limitarsi a fare gli interessi dei suoi azionisti ma di tutti i portatori di interessi legati a questa azienda compreso quindi il territorio in cui opera.
Con questo protocollo si chiede ai sindaci di rinunciare al dovere di tutelare la salute pubblica, tutela che è tra i compiti primari di qualunque Sindaco e che non si può disciplinare con un paragrafo di un protocollo, richiesta vessatoria e inutile, che umilia e svilisce la figura del Sindaco: questo diritto/ dovere non si vende ad una multinazionale.
Il nostro intento mirava non tanto ad una monetizzazione, ma a uno sviluppo di azioni positive per il territorio. E la riattivazione dello scalo ferroviario previsto nel protocollo, e voluto fortemente dai Sindaci, va proprio in quella direzione e potrebbe essere ritenuto un successo di intenti “comuni” tra amministrazioni pubbliche e aziende private.
Con la firma al protocollo come ci è stato proposto oggi, si tradisce anche lo spirito del tavolo territoriale e di agenda 21 che da molti anni si poneva l'obbiettivo di interloquire alla pari con Italcementi e di condividere con la ditta un percorso di crescita culturale, sociale, economico ed etico del territorio nella quale essa è inserita.
La crisi economica che stiamo attraversando deriva proprio anche da questi atteggiamenti unilaterali e limitati che guardano solo all'interesse economico e mai a quello dell'interesse sociale generale della cittadinanza.
Spiace aver lavorato per sette anni, aver speso energie, pensiero, tempo e competenze per aver creduto che Italcementi si sarebbe evoluta anche sotto il profilo umano, culturale e relazionale. Prendiamo atto che ad oggi Italcementi resta un'impresa con tecnologie all’avanguardia, profitti alti ma con modalità operative e di relazione tipiche della metà del novecento!
Con questo intervento confidiamo in un scatto di dignità e di responsabilità da parte di Italcementi perché ci ripensi e riconosca al nostro territorio il ruolo di interlocutori seri e rispettabili entrando così nel 21 secolo anche per quanto riguarda i rapporti industriali.



M. Carla Rocca - Sindaco di Solza
Valter Motta - Sindaco di Paderno d’Adda



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Cittadinanza sostenibile a Solza

Cittadinanza Sostenibile presenta: incontro con Serge LATOUCHE 3 maggio 2012 - Castello colleoni di Solza – piazza B. Colleoni, 3
- Ore 19:00 cena: Aperitivo, primo, secondo, dolce (incluse bevande): 18 euro castellocolleonisolza@gmail.com o 035.290250 (Giovanni)
- ore 21:00 Incontro con Serge LATOUCHE autore del libro “PER UN’ABBONDANZA FRUGALE” discutono con l’autore Giacomo Invernizzi e Lucia Profumo per il gruppo formazione e ricerca di Cittadinanza Sostenibile


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giovedì 26 aprile 2012

Sempre elezioni

Continua la battaglia elettorale sul web, a tal proposito vi giro questo video che mi hanno segnalano su youtube.

VIDEO RIMOSSO

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martedì 24 aprile 2012

Si ritorna a festeggiare il 25 aprile

Dopo qualche anno di pausa l'amministrazione di calusco ritorna a festeggiare il 25 aprile, merito delle prossime elezioni?

PROGRAMMA
- Ore 10.30 - Ritrovo in Piazza San Fedele
- Alzabandiera
- Corteo con Fanfara Alpina “La Ramera” di Ponteranica
- Deposizione corone di fiori ai Monumenti all’Alpino, al Fante ed ai Caduti, da parte dell’Amministrazione Comunale e delle rappresentanze delle Associazioni d’Arma
- Interventi delle rappresentanze delle Scuole cittadine
- Messaggio del Sindaco
- Momento di preghiera e benedizione


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Ancora stoccate da campagna elettorale





Come era prevedibile le due liste: per calusco e lineacomune continuano sul web o con volantini la campagna elettorale ovviamente ognuno accusa l'altro. Si afferma di aver govermato meglio dei precedenti o si accusa di aver amministrato peggio dei precedenti. Come era prevedibile ognuno tira l'acqua al suo mulino, ma siccome i cittadini caluschesi non sono stupidi, penso che quando andranno a votare sapranno distinguere da che parte sta la verità, a da che parte le bugie.

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lunedì 23 aprile 2012

Amianto nei campi: "nessun pericolo di respirare fibre"



Si torna a parlare di amianto a Calusco d'Adda dopo la notizia che in zona Rivalotto, durante i lavori di scavo per la posa della rete di fognatura, erano emerse tracce di eternit usato come fondo per la strada di campagna.
Il Comune, che nelle scorse settimane ha completato la bonifica del tratto di strada interessato dai lavori, assicura che non c'è nessun rischio di poter inalare fibre di amianto per chi quotidianamente passeggia o passa in bicicletta nella zona, molto frequentata dagli amanti del verde. Le lastre di cemento amianto, spiegano dal municipio, sono infatti «tombate», ovvero si trovano una cinquantina di centimetri sotto terra e quindi non possono nuocere alla salute.
Le rassicurazioni arrivano dal sindaco di Calusco d'Adda, Roberto Colleoni, e dal responsabile dell'ufficio tecnico del Comune, l'ingegner Giuseppe Barbera: «Durante i lavori di realizzazione del nuovo tronco fognario in zona Rivalotto nel mese di ottobre dell'anno scorso l'impresa ha trovato tracce di amianto – entra nei dettagli l'ingegner Barbera –. Subito abbiamo informato l'Arpa e abbiamo proceduto a sondaggi sulla strada dove dovevamo collocare i nuovi condotti della fognatura. Avendo riscontrato presenza di amianto, si è deciso di spostare il tracciato della nuova rete fognaria nell'attiguo campo agricolo in accordo con gli enti preposti. Abbiamo però interessato la strada sterrata per un tratto di oltre una trentina di metri, dove abbiamo effettuato l'attraversamento. Tutto il materiale contaminato emerso in questo tratto è stato preso in carico da una ditta specializzata, circa 170 tonnellate, e smaltito in sacchi appositi, per una spesa extra che si aggira sui circa 70 mila euro».
Avviato un monitoraggio
«Il sottofondo di questa strada sterrata – aggiunge Barbera – era stato realizzato diversi decenni fa con materiale misto a eternit. Ora, con l'Arpa e la Provincia di Bergamo, abbiamo deciso di predisporre un progetto di monitoraggio e saggi sui circa trecento metri di strada per conoscere la vera stratigrafia della carreggiata. Sarà poi l'Arpa a decidere il da farsi. Quello che ci tengo a dire, è che l'amianto è pericoloso quando viene abbandonato per terra all'aria aperta, non sotto cinquanta centimetri di terra».
Sempre in zona Rivalotto, in un campo agricolo limitrofo all'ex Sacelit, la ditta che dal 1968 al 1984 ha prodotto lastre di eternit, ancora oggi affiorano qua e là pezzi di eternit. Probabilmente sono pezzi provenienti dalla strada che i contadini hanno rimosso arando vicino alla carrareccia o anche dai tetti dei casolari di campagna, che ancor oggi hanno la copertura in lastre di eternit.
L'opposizione: controlli rigorosi
Nell'ultimo Consiglio comunale il consigliere di minoranza della lista «Lineacomune», Andrea Colleoni, ha presentato un'interrogazione sulla contaminazione dei terreni da amianto. Il sindaco Roberto Colleoni, rispondendo, ha assicurato che non ci sono pericoli e che quello emerso durante i lavori della fognatura è stato smaltito regolarmente. Paride Mantecca, candidato sindaco per «Lineacomune», ha così dichiarato su questo tema: «Conoscere i problemi, informare i cittadini e affrontare le minacce in base al rischio reale e ad un'attenta analisi costi-benefici è compito anche del Comune, oltre che delle agenzie deputate ai controlli. Lo smaltimento delle coperture di amianto va favorito con gli incentivi economici, ma anche razionalizzando il servizio, e consentendo ad esempio ai cittadini di smaltire le piccole quantità di materiale senza dover affrontare spese troppo onerose. La presenza di amianto in zona Rivalotto va monitorata in modo rigoroso. La popolazione deve essere informata in modo puntuale e l'amministrazione deve mettere in atto tutte le procedure necessarie per tutelare la salute dei propri cittadini, anche mediante la bonifica delle aree, se necessario».
Già nel 2005 a Calusco, durante dei lavori di realizzazione di un collegamento viario in via Martiri della Libertà, era emerso un grosso quantitativo di eternit che era stato interrato: il Comune, come oggi, aveva provveduto allo smaltimento. (fonte eco di bergamo)

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domenica 22 aprile 2012

Compensazioni italcementi: Paderno perplesso e Calusco?

Una prima bozza di accordo tra Parco Adda Nord e i comuni situati nelle vicinanze dello stabilimento di Italcementi Group che "domina" il paesaggio sul fiume nei presso del ponte di S. Michele era stata predisposta lo scorso dicembre. A distanza di 4 mesi il gruppo aziendale ha siglato con gli enti istituzionali coinvolti un "protocollo di intesa per l'attuazione delle compensazioni ambientali inerenti il processo di sostituzione dei combustibili convenzionali con i combustibili alternativi". Rispetto a quanto sottoscritto allora poco o nulla cambia per quanto riguarda per i protagonisti del tavolo territoriale (Parco Adda Nord, comuni di Robbiate, Paderno d'Adda, Imbersago, Verderio Superiore in Provincia di Lecco, cui si aggiungono quelli della sponda bergamasca da Calusco a Sotto il Monte), a cui sono stati promessi benefici in termini di qualità dell'aria e interventi di tipo strutturale come ad esempio una casetta dell'acqua. "Italcementi si è impegnata a riattivare lo scalo ferroviario aziendale interno sul territorio di Calusco per il carico e scarico del combustibile, un provvedimento che gioverà esclusivamente all'area bergamasca togliendo circa 8.000 mezzi pesanti l'anno dalle sue strade" ha spiegato il sindaco di Paderno Valter Motta. "Per noi potrebbe derivare un vantaggio in termini di minore inquinamento, difficilmente quantificabile. L'azienda sponsorizzerà presso i comuni coinvolti un intervento in direzione del risparmio energetico e della tutela ambientale, che potrebbe essere sia una casetta dell'acqua che dei pannelli solari. Interventi sicuramente utili, ma non posso non esprimere grande perplessità di fronte ad una compensazione di tipo economico che nulla ha a che vedere con il benessere dei cittadini del paese, la vera priorità a mio parere. In 10 anni di trattative speravo sinceramente di ottenere qualcosa di più, nel senso di interventi di altro tenore". L'amministrazione di Paderno ha deciso di portare la questione in discussione in occasione del prossimo consiglio comunale del 24 aprile (alle ore 21.00 a Cascina Maria). "Non è un passaggio obbligatorio trattandosi di protocollo di intesa, è stata una nostra scelta" ha spiegato il primo cittadino. "In quella sede presenteremo le nostre osservazioni in merito al protocollo". Incentrato su compensazioni economiche a fronte di un impatto sull'ambiente e sul territorio della cornice dell'Adda. (fonte merate online)


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sabato 21 aprile 2012

Per Calusco corre ai ripari

Per Calusco corre ai ripari, dopo le accuse di maschilismo per la presenza di una sola donna all'interno della propria lista, la lista civica di maggioranza cerca di rimediare come può.
E si adegua alla compagine di lineacomune che invece presenta tra le sue fila quattro donne.
Che dire, il risultato ha del grottesco, ma per ristabilire le quote rosa ed andare incontro alle necessità si è disposti a fare proprio tutto.

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La campagna elettorale si anima


Finalmente la campagna elettorale si anima, e come sempre ad accendere la miccia è il solito affabulatore del web e delle masse: l'assessore cocchi, che anni fa, aveva iniziato la sua personale campagna elettorale attraverso il web con un blog (peggiore del mio), e ora la sua missione continua attraverso un famoso socialnetwork. Vediamo come risponderanno gli avversari di lineacomune.

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A proposito di elezioni

Mi hanno inviato questo singolare articolo, che vi giro, visto che la campagna elettorale incombe capita a fagiolo.

Un prete di Isernia è stato sospeso «a divinis» dalla sua curia vescovile per essersi candidato alle elezioni comunali, contro il parere del vescovo locale. Il sacerdote, don Vincenzo Chiodi, «per effetto di tale pena non potrà celebrare l'Eucaristia né i sacramenti o porre in essere atto legato al Sacro ministero sia nella diocesi di Isernia-Venafro che altrove».L'avvertimento della curia di Isernia-Venafro è arrivato lo scorso 3 aprile ed era perentorio: se don Vincenzo Chiodi non si ritirerà dalla competizione politica, il vescovo «si riserva di prendere gli opportuni provvedimenti previsti dal diritto canonico».Così è stato e, al rifiuto di don Chiodi a chiamarsi fuori dalla corsa per un posto di consigliere comunale ad Isernia nella lista del Guerriero Sannita, è arrivata la comunicazione ufficiale della sua sospensione «a divinis», volta a far pentire il 'colpevole' dei danni che ha causato.«A un chierico - spiegava la curia pochi giorni fa - non è consentito avere parte attiva nei partiti politici e di assumere uffici pubblici che comportano una partecipazione all'esercizio del potere civile».
La reazione di don Vincenzo Chiodi non si è fatta attendere: «Non ho accettato il decreto della curia diocesana perché loro non rispettano il diritto canonico, infatti la procedura seguita da loro non è corretta. E comunque non ritiro la mia candidatura perché è il Signore che me lo chiede», ha detto.Il sacerdote, originario di Gallo Matese (Caserta), ha 78 anni e per più della metà della sua vita ha esercitato il suo ministero a Isernia come parroco della Cattedrale.
Alla mia porta ha bussato un parroco per notificarmi la censura, ma non funziona così», ha replicato. «Io conosco il diritto canonico. Doveva portarlo il cancelliere della curia alla presenza di due testimoni. Così non è stato quindi non è valido e io lo rifiuto. È un decreto fasullo. Si sono messi sotto i piedi il diritto canonico e chi fa questo calpesta Cristo».

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Sfida a due su traffico e servizi

Le elezioni amministrative del 6 e 7 maggio sono alle porte ed entra sempre più nel vivo a Calusco d'Adda la sfida tra i due candidati sindaci. In corsa ci sono il sindaco uscente Roberto Colleoni, con la lista «Per Calusco», e Paride Mantecca con la lista «Lineacomune». Abbiamo rivolto loro alcune domande.
Le proposte di Colleoni
Roberto Colleoni, quali sono le priorità alle quali lavorerebbe se venisse riconfermato? «I cittadini – spiega – si aspettano con il mio secondo mandato di "svecchiare" questo paese attraverso la manutenzione degli immobili pubblici, come le scuole elementari e il palazzetto dello sport. Non promettiamo grandi opere per il prossimo mandato ma di fare manutenzione agli edifici pubblici che ne hanno bisogno. Nei prossimi anni investiremo per ammodernare il paese». La viabilità è un problema per il centro abitato di Calusco (inquinamento, code di traffico dal ponte San Michele fino a via Marconi): come pensa di risolverlo? «Sappiamo che ogni giorno sulla via Marconi transitano circa 40 mila automezzi – dice Colleoni –. Noi intendiamo snellire la viabilità attraverso la tangenziale sud. So che i costi sono alti, ma la realizzerò in due lotti e senza intaccare le risorse del bilancio o imporre nuove tasse».
Ambiente: quali proposte per un paese più vivibile e a misura d'uomo? «Creeremo aree protette e fruibili in maniera più razionale, continuando la politica di gestione di corresponsabilizzazione all'uso delle aree con le contrade. Vogliamo che il cittadino abbia a disposizione un paese più vivibile e a misura d'uomo. Recentemente sono iniziati i lavori della nuova ciclovia in viale dei Pioppi che si collega a Vanzone. L'ambiente è sempre stato al centro delle nostre azioni e siamo uno degli enti della Lombardia che ha fatto parte del progetto "Cresco crescita compatibile". Continueremo la strada di sensibilizzazione della popolazione sui temi energetici e ambientali». Per il sociale, quali azioni? «In tema di servizi sociali potenzieremo e metteremo in rete le nostre strutture con i paesi dell'Isola per offrire un servizio sempre migliore».
Le proposte di Mantecca
Paride Mantecca, qual è la necessità più impellente da risolvere che avete raccolto dai cittadini? «Chiedono che venga mantenuta la qualità dei servizi offerti e di rendere più efficienti le strutture di cui già disponiamo. Inoltre, si aspettano che il Comune contribuisca ad avviare concreti progetti finalizzati alla crescita economica e della conoscenza: scuola, occupazione e impresa». Quali interventi per la viabilità? «La variante sud è un'opera strategica per Calusco, se si vuole eliminare il traffico pesante, ma lo è meno per il traffico auto-veicolare. Non è comunque un'opera da realizzare a ogni costo. Il vecchio Prg prevedeva una strada circondata da terreni agricoli vincolati dal Plis e dal Parco Adda Nord, mentre il Pgt recentemente approvato la destina a nuovo confine urbano, circondata da insediamenti produttivi e commerciali. Serve uno studio approfondito della viabilità urbana per utilizzare al meglio la rete esistente, facilitando la mobilità pedonale e ciclabile, disincentivando i piccoli spostamenti con l'auto e mitigando gli impatti delle vie extraurbane mediante adeguate tecnologie verdi. Sosterremo operativamente le convenzioni a suo tempo stipulate con Italcementi: ripristino del trasporto su rotaia del carbone, spostamento del parcheggio dei camion del nuovo cementificio e conseguente spostamento dell'impianto di insacco».
Problema sicurezza del territorio. «Le spese enormi per la videosorveglianza – sostiene Mantecca – non hanno aumentato la sicurezza. Serve un maggior presidio del territorio, spostando gli agenti dagli uffici ai quartieri, a contatto coi bisogni del cittadino». Per il sociale come vi muoverete? «Il centro diurno integrato deve essere rilanciato con convenzioni con altri Comuni. Promuoveremo il rafforzamento delle reti di volontariato che sostengono il sistema sociale e assistenziale di Calusco e favoriremo aggregazioni sovraccomunali dei servizi per ottimizzarne i costi e l'uso delle risorse».

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La campagna continua

Sono terminate le cene delle 2 liste civiche con i rispettivi simpatizzanti, e iniziano, come di rito, sui socialnetwork i vari commenti.

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lunedì 16 aprile 2012

I prossimi incontri delle 2 liste






Facendo un salto sui siti delle 2 liste che si contenderanno la guida del paese, possiamo osservare finalmente il profilo dei rispettivi candidati, e il calendario dei prossimi appuntamenti. Lineacomune incontra i commercianti mentre percalusco invita i cittadini ad un aperitivo/colazioine. Osserviamo anche che la lista di maggioranza non farà una presentazione della propria squadra alla cittadinanza, come ha fatto lineacomunne, ma si limiterà ad una festa di chiusura della campagna elettorale.




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domenica 15 aprile 2012

Festa della Lokomotiva

Apprendiamo dal sito comunale che i commercianti della stazione si sono costituiti in un comitato per cercare di ridare dignità ad una parte del paese che in questi ultimi mesi è stato teatro di vicende "delinquenziali".
E in questa occasione l'amministrazione accusata di inefficenza corre ai ripari e con il neonato comitato patrocina la festa della lokomotiva.
La prima grande festa alla Stazione per dare vita ad un intero quartiere.
L'iniziativa si terrà sabato 21 aprile dalle ore 16.00 alle ore 24.00 presso la Stazione e prevede un'esposizione di auto e moto d'epoca, musica dal vivo con "Il diavolo e l'acqua santa", servizio cucina con griglia e birra alla spina, gonfiabili per bambini, giochi e truccabimbi.


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sabato 14 aprile 2012

A proposito di amianto

Visto che per qualche commentatore sembra eccessivo il termine "allarme amianto" utilizzato nel post precedente, pubblico questa artcolo apparso sull'eco, magari fa riflettere maggiormente.

Erano gli anni '80: un ragazzo di 25 anni morì per un mesotelioma. Ma non aveva mai lavorato a contatto con l'amianto e nemmeno i suoi familiari. La madre era impiegata in un'attività di Calcio che riciclava sacchi di iuta. Nulla poteva far ricondurre la patologia del giovane all'asbesto. Solo dopo vari accertamenti si scoprì che quelle borse di fibra naturale usate dalla donna, in passato avevano trasportato il minerale pericoloso. L'operaia spesso si portava il lavoro a casa, cuciva e sistemava il tessuto. Al suo fianco, fin da piccolo, c'era il figlio che, inconsapevolmente, respirava le fibre killer. Non è dunque la semplice esposizione lavorativa a causare patologie mortali. Lo è anche il contatto sporadico, pure indiretto. A descrivere questa e altre vicende locali è Isabella Seghezzi nella ricerca «Le morti d'amianto nella bergamasca. Analisi dei casi giurisprudenziali». Questo lavoro, coordinato dall'avvocato Francesco Tagliarini e presentato durante il ciclo di seminari dell'Archivio Bergamasco, ha vinto la borsa di studio intitolata al giuslavorista Alessandro Cicolari ed è finanziata dagli eredi. Due degli episodi sono stati ricostruiti grazie alle relative sentenze, mentre gli altri, compreso quello di Calcio, solo grazie ai documenti forniti dall'Asl di Bergamo. «Quanto avvenuto a Calcio – sottolinea Seghezzi – non è andato a sentenza penale, civile non mi è dato sapere. La documentazione dell'Azienda sanitaria locale mi ha permesso di scoprire che nel 1987 vennero segnalati pazienti colpiti da asbestosi e mesotelioma in questa località e Romano. Grazie a un questionario e a delle interviste si scoprì l'origine, cioè un'esposizione atipica dei lavoratori e dei familiari del sacchificio di Calcio. La ditta riciclava sacchi di iuta che avevano anche contenuto materiale della miniera di Balangero». Ed è qui, in provincia di Torino, a legare il secondo caso bergamasco a un verdetto considerato storico: quello su migliaia di morti della Eternit e la condanna del 13 febbraio scorso dei due vertici della multinazionale. «Nel 1951 – racconta la giovane laureata in Giurisprudenza e dottoranda all'università degli Studi di Bergamo – l'Iri cedette il pacchetto azionario della cava di Balangero, la metà venne acquisita dalla Eternit, l'altra metà pro quota dalla manifattura Colombo di Sarnico di Rinaldo Colombo». Questa impresa, che aprì anche una filiale a Predore, si occupava della lavorazione dell'asbesto: dall'estrazione alla vendita. «A differenza di quanto accaduto per la Eternit – prosegue – non c'è stato un processo che abbia accertato la responsabilità perché all'inizio dell'indagine il titolare morì. Secondo l'ordinamento italiano quella penale è responsabilità personale e non a capo della persona giuridica. Diverso è l'aspetto amministrativo. L'erede universale ha accettato le richieste delle famiglie e c'è stata la conciliazione». Fu controversa e dibattuta la decisione del giudice riguardante la Sacelit di Calusco: «Rappresenta il dilemma che ha caratterizzato gli anni '90. L'asbestosi è provocata dalla saturazione, il mesotelioma anche da un solo contatto. Perciò fu difficile dimostrare che quest'ultima fosse stata contratta proprio in quegli stabilimenti. I dirigenti furono giudicati colpevoli per l'asbestosi e non per il mesotelioma». Infine, la documentazione sullo stabilimento Pfa della Dalmine a Sabbio ripercorre le condizioni di lavoro: «L'amianto non era prodotto, ma era dappertutto le coperte che servivano per proteggersi dalle fiamme venivano usate come tovaglie, per ripararsi dalla pioggia e dal freddo. Nel 2005 tre ex dirigenti sono stati condannati in primo grado». (fonte eco di bergamo)


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venerdì 13 aprile 2012

Apre lo sportello di mediazione civile

Parte questo sabato fino al 30 giugno presso il nostro comune lo sportello di mediazione civile dell’Istituto per la mediazione e la conciliazione di Brescia. L’obiettivo è diffondere il tema della mediazione come alternativa al contenzioso giudiziario.




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ARTeMUSICA: concerti tra arte e musica




Continua l'iniziativa proposta dall'Assessorato alla Cultura in collaborazione con l'Accademia Corale di Baccanello ARTeMUSICA: concerti tra arte e musica, alla scoperta delle bellezze architettoniche caluschesi in compagnia della musica. L'Accademia presenterà "Salve Regina" - Direttore: Claudio Magni.
L'iniziativa si svolgerà domenica 15 aprile presso il Monastero dei Verghi a partire alle ore 16.00. Sarà presente lo storico dell'arte Cristian Locatelli



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giovedì 12 aprile 2012

Arte urbana






Si sta provvedendo ad installare la cartellonistica per le prossime amministrative in alcuni punti del paese. Ma come si vede dalla foto qualche artista urbano, in attesa dei manifesti e per coprire il grigiume che non piace, si è sbizzarrito con un eloquente motto di protesta.


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Consiglio comunale

Il Consiglio comunale è convocato per lunedì 16 Aprile 2012 alle ore 19.30

ORDINE DEL GIORNO

1. APPROVAZIONE DEI VERBALI DELLA SEDUTA CONSILIARE DEL 16.03.2012.
2. RINNOVO CONVENZIONE TRA IL COMUNE DI CALUSCO D'ADDA E LA PARROCCHIA SAN FEDELE QUALE ENTE GESTORE DELLA SCUOLA DELL'INFANZIA PARITARIA "MARIA IMMACOLATA" DI CALUSCO D'ADDA- PERIODO 2012/2017.
3. APPROVAZIONE RENDICONTO FINANZIARIO ESERCIZIO 2011.
4. COMUNICAZIONE PRELIEVO FONDO DI RISERVA.

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Speed-check, niente multe se la polizia non è presente

Spuntano sempre più di frequente, funzionano, rendono soddisfatti i sindaci. Gli amministratori spendono meno per uno speed-check, ovvero uno di quei totem arancioni anti velocità, che per un dosso in cemento e pavé, pronto a sgretolarsi nel giro di un mese sotto il peso di auto e camion. L'effetto è lo stesso, anzi migliore: le macchine rallentano e in paese non si sfreccia più oltre i limiti. Difficile tenere il passo alla conta dei Comuni bergamaschi che stanno installando, uno dietro l'altro, quei vigili elettronici che inducono a schiacciare il freno, per far abbassare immediatamente la lancetta della velocità. Villa di Serio, Treviolo, Valbrembo, Albino, Cavernago, Almenno San Salvatore, Alzano lombardo, Clusone, Carvico, Villa d'Adda, Osio Sotto e Solza. Alcuni residenti iniziano a chiederli a Verdello. Piacciono ai Comuni, che li installano sulle strade locali, che non rientrano tra le arterie interurbane per le quali il prefetto autorizza i controlli di velocità. Piacciono per un motivo ben preciso: gli speed-check possono contenere un autovelox, apparecchio costoso, e possono staccare multe, ma possono anche restare vuoti. L'automobilista non lo sa e frena comunque. È l'effetto deterrente. Nel caso degli speed-check, però, si sta rivelando un effetto fantasma, che aleggia negli abitacoli di tanti ma potrebbe anche non esserci. Per utilizzare l'autovelox all'interno di quelle scatole arancioni è d'obbligo piazzare sul posto anche una pattuglia di polizia locale, o almeno un agente. Lo dice una sentenza della Corte di Cassazione del novembre 2011. «Si, serve un presidio visibile, questo dice la normativa commenta Enzo Fiocchi, comandante d'esperienza alla guida della polizia locale dei Colli . Abbiamo scelto di non utilizzarli su indicazione delle nostre amministrazioni comunali. Nel caso in cui dovessimo installarli per staccare multe sappiamo bene che non basterebbero gli speed-check con dentro l'autovelox, perché dovremmo esserci noi presenti, in carne ed ossa». Conferma Giovanni Vinciguerra, comandante a Seriate: «Quando li usiamo per rilevare infrazioni, in corso Italia o in via Paderno, siamo sempre sul posto con una pattuglia. Funzionano anche quando non ci siamo, ma per le multe la nostra presenza è richiesta assolutamente». Allora è chiaro che quei totem anti velocità a bordo strada da soli non bastano, non solo per far partire le multe, ma anche per il semplice effetto deterrente. Solo alla vista della polizia locale l'automobilista dovrebbe preoccuparsi. Eppure è sulla sola presenza degli speed-check, seppur vuoti e isolati, che molti Comuni stanno riscuotendo successi: «Tutti rallentano, gli incidenti diminuiscono», dicono in coro i primi cittadini. Sono sindaci «sbollettati» dai tagli delle finanziarie e dai patti di stabilità, amministratori che a volte non hanno soldi per rifare un marciapiede o realizzare un dosso. Si affidano agli speed-check, duemila euro l'uno, che sembrano un'ancora di salvezza. Ma di agenti di polizia locale da mettere sulla strada ce ne sono sempre meno. (fonte corriere)

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mercoledì 11 aprile 2012

Appuntamenti al centro civico

Ore 20,45, sala civica San Fedele, prima edizione del «Corso di emergenze pediatriche» ovvero «cosa fare e non fare in caso di emergenze pediatriche e manovre salvavita e disostruzione delle vie aeree in età pediatrica».
Ore 21, sala del Centro Civico San Fedele, chiesa vecchia di viale dei Tigli, corso di danze popolari e celtiche a cura dell'associazione «Ethnica».


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Allarme eternit al rivalotto

Da un tratto di strada sterrata lungo appena 30 metri sono state estratte ben 170 tonnellate di materiale inerte contaminato da amianto. È il risultato della bonifica condotta negli ultimi mesi a Calusco d'Adda, in zona Rivalotto, durante i lavori per la nuova rete di fognatura.
All'apertura del cantiere in via Piave, l'anno scorso, l'impresa incaricata di realizzare le fognature si era accorta che nel fondo della strada sterrata c'erano tracce di eternit e aveva subito avvisato il Comune. L'intervento di recupero si è appena concluso e nel campo che costeggia la strada sono rimasti per qualche giorno gli ultimi 15 sacchi di materiale, che ieri sono stati avviati allo smaltimento. La loro presenza, accompagnata dai cartelli «Attenzione: zona ad alto rischio», nei giorni scorsi non era passata inosservata ai caluschesi e aveva suscitato qualche preoccupazione.
La bonifica
«I grossi sacchi bianchi con la scritta "eternit" erano gli ultimi 15 rimasti dei 170 di materiale contaminato da eternit – spiega il tecnico comunale, architetto Michele Tancredi –. Ben 170 tonnellate di materiale misto a eternit è stato necessario smaltire per i lavori del tratto di fognatura in zona Rivalotto. Sono il risultato della bonifica del tratto di strada sterrata, circa una trentina di metri, attraversata dal tratto di fognatura».
«La ditta appaltatrice – prosegue il tecnico comunale – durante i lavori si è accorta che il fondo della stradina sterrata era contaminato con eternit frantumato misto a massi ed altro materiale. Il 20 ottobre dell'anno scorso abbiamo provveduto a denunciare quanto si era presentato nel corso dei lavori alla provincia e all'Arpa, avviando l'iter burocratico dei permessi, attraverso le ditte autorizzate (Ecotrans di Carvico e Bonifiche Ambientali di Lallio), per poter procedere alla bonifica. All'inizio di quest'anno sono iniziati i lavori che hanno interessato una trentina di metri di strada sterrata per un totale di 170 tonnellate di materiale. Questi quindici contenitori con la scritta "eternit" erano stati riempiti durante la settimana prima di Pasqua e nella giornata di oggi (ieri per chi legge, ndr) sono stati portati via».
L'assessore ai Lavori pubblici, Alessandro Bonacina, precisa che «i lavori sono stati eseguiti secondo le norme di legge con una spesa aggiuntiva non indifferente per l'amministrazione comunale», aggiungendo che negli anni scorsi sono stati smaltiti parecchi chili di eternit abbandonati sui cigli di strade di campagna da ignoti, per una spesa di migliaia di euro a carico delle casse comunali.
Va tenuto conto che a Calusco d'Adda ha operato dal 1968 al 1984 la ditta Sacelit, che produceva lastre di eternit, un impasto di cemento e amianto, e questi materiali sono stati usati in abbondanza dagli abitanti di Calusco d'Adda in quegli anni per coprire i tetti delle loro abitazioni. Quando si è scoperto che, inalandole, le fibre erano dannose alla salute dell'uomo, lo smaltimento è avvenuto in modo incontrollato, spesso frantumando l'eternit assieme ad altri materiali ed usandolo come fondo per strade di campagna. Ancor oggi capita che arando i campi per la semina in zona Rivalotto compaiano pezzi di eternit, come denunciato nel mese di marzo anche attraverso il blog: http://caluscoinlinea.blogspot.it.
Il Comune di Calusco d'Adda anche per quest'anno prevede dei contributi per la rimozione e lo smaltimento dei materiali di copertura contenenti amianto. Le domande devono essere presentate entro il 29 settembre prossimo. Per eventuali chiarimenti si può contattare l'ufficio tecnico, servizio ambiente: telefono 035.4389041; fax 035.4389076; e-mail michele.tancredi@comune.caluscodadda.bg.it. (fonte eco di bergamo)


Porthos

martedì 10 aprile 2012

Ho catturato la storia dell'Adda

Lungo il corso dell'Adda, dopo l'ansa di Cornate, c'è un luogo incantato, un punto che ispirò probabilmente a Leonardo da Vinci il fondale della sua prima Vergine delle Rocce. Un po' più in là, risalendo il fiume controcorrente, poco dopo il castello di Trezzo, ecco il luogo dove il Manzoni colloca la fuga di Renzo nella terra di San Marco nei suoi Promessi sposi.
Il fiume, il paesaggio, la gente: partono da qui le storie che il trevigliese Mario Donadoni, fotografo, grafico, appassionato di storia ed esperto di tecnologie digitali, ha voluto raccontare nel suo L'Adda da Lecco al Po (Hoepli, pagine 190, euro 39). A dare ritmo e respiro a questa storia è l'insolito mezzo che Donadoni ha scelto per la sua ricerca: la mongolfiera. «Quando ho iniziato questo lavoro – spiega – mi sono accorto subito che il fiume è difficile da inquadrare: dall'alto si può abbracciare con lo sguardo e se ne possono cogliere l'azione e il movimento, come se fosse un organismo vivente».
È un mezzo speciale, che chiede lentezza, pazienza, pensiero: «Mi sono fatto accompagnare da un esperto – spiega Donadoni –, Carlo Rovelli di Vimercate. Abbiamo ragionato insieme sulle riprese: bisognava scegliere il tempo e il punto adatto. Volare in mongolfiera è entusiasmante e in un certo senso fa tornare bambini. Ma è anche un gioco complesso di altezza e di correnti. La direzione del viaggio la stabilisce il vento».
Non è solo una scelta tecnica, ma anche contenutistica. Il risultato sono 105 scatti che mostrano lo scorrere del paesaggio, catturandone i mutamenti, interpretandone la ricchezza e il fascino composito.
Ci sono gli scorci rinascimentali nel tratto bergamasco, la Brianza industriale, la pianura ricca coltivata del Lodigiano fino agli ultimi chilometri, quando l'Adda si getta nel Po.
L'idea che ha dato lo slancio al libro è stata una delle mostre che Donadoni ha allestito per l'Ecomuseo Adda di Leonardo. «Mi sarebbe piaciuto seguire l'intero corso dell'Adda - spiega lui - magari in futuro lo farò». Del resto questo non è il suo primo lavoro: ha già firmato La luce dell'Adda. Questa volta si è limitato a seguirne lo sviluppo attraverso la pianura «e inizialmente volevo fermarmi al tratto bergamasco, poi invece ho passato i confini, seguendo il fiume fino al Po». Il suo libro non è però soltanto una raccolta di - pur bellissime - fotografie.
Prima di salire sulla mongolfiera Donadoni ha assaggiato il territorio, l'ha percorso camminando, ha cercato a lungo, raccogliendo storie. «L'esplorazione dall'alto – continua – mi ha aiutato ad allargare lo sguardo: ho scoperto canali di cui non sospettavo nemmeno l'esistenza, come il Canale Vacchelli, che è come un'autostrada azzurra che prende l'acqua dall'Adda e la porta altrove, e va ad alimentare una delle produzioni agricole più ricche del mondo. Per me, che ho vissuto tra Casirate e Treviglio, il fiume è una presenza familiare. Mi ricordo, per esempio, che quando ero piccolo mio zio doveva svegliarsi alle quattro del mattino perché nei campi arrivava l'acqua. C'è tutto un mondo che gira intorno al fiume, ci sono per esempio i canali sotterranei, che nessuno conosce, opere straordinarie d'ingegneria».
Il viaggio in mongolfiera, lento, meditativo, ha aiutato Donadoni a fare delle scoperte: «Anche dopo mi ci è voluto un bel po' di lavoro per capire che cosa esattamente avevo visto e fotografato dall'alto: questo paesaggio è il frutto di un lavoro millenario».
Mario Donadoni ci fa vedere il fiume con lo sguardo dei pescatori; traccia la storia della diga di Olginate come un «rubinetto» che regola il flusso dell'acqua. Sfata qualche luogo comune, come la leggenda che il progettista del ponte di Ferro tra Paderno d'Adda e Calusco alla fine del lavoro si sia buttato di sotto (è falsa, ma tutti gli studenti pendolari in treno sulla linea per Milano via Carnate l'hanno sentita almeno una volta). E ancora l'autore trevigliese ripercorre i tempi in cui i tram andavano «ad acqua»: erano alimentati dalla centrale idroelettrica Bertini, costruita sull'Adda da Giuseppe Colombo nel 1885, una delle prime in Italia. Poi spiega i pregi difensivi della doppia parabolica tracciata dal corso del fiume nel punto dove è sorto il castello di Trezzo e racconta le avventure di Bernabò Visconti, che lo portò all'apice dello splendore. Nel percorso lungo l'Adda non poteva mancare una sosta al villaggio industriale di Crespi d'Adda, uno dei primi siti italiani ad essere scelti dall'Unesco come patrimonio dell'umanità, accanto a un ritratto di Silvio Crespi che fu, nella sua vita, inventore, imprenditore, legislatore, uomo politico e industriale.
«Il paesaggio visto dall'alto - osserva Donadoni - è come un tessuto creato dal lavoro dell'uomo. Ogni tanto io ho tirato un filo e seguendolo ho trovato delle storie». Il racconto di Donadoni si allarga al mondo e torna a stringersi sull'Adda, in una sequenza di inquadrature che attraverso arte, storia, economia, letteratura e costume seguono l'andamento della mongolfiera: si sale e piano piano l'orizzonte si allarga. Si distingue meglio l'insieme, ma si vedono anche i particolari. E così ecco affiorare dal passato vicende curiose come quella del campione del Milan Andrea Bonomi, detto «Ciapin», che a dieci anni rischiò di annegare dell'Adda e fu salvato nientemeno che da Valentino Mazzola, che aveva quattro anni più di lui, e che poi diventò famoso come capitano del grande Torino. Oppure storie che attraversano i secoli, come quella delle tante battaglie combattute fin dall'antichità a Cassano perché proprio là c'era un punto in cui si poteva attraversare l'Adda: le prime, tra i romani e i Galli insubri, le racconta lo storico greco Polibio. Secoli dopo sono passati di lì Federico Barbarossa ed Ezzelino da Romano. Nel 1705, una carneficina: nello scontro tra l'esercito imperiale asburgico guidato da un savoia, il principe Eugenio e quello francese guidato da Luigi Giuseppe di Borbone-Vendome morirono cinquemila soldati.
«Il mio - sottolinea Donadoni - non è uno sguardo selettivo: ho fotografato anche le discariche, che dall'alto diventano quasi belle. Il fiume è un veicolo di civiltà e mi piaceva l'idea di farlo conoscere meglio anche a chi ci vive accanto: magari siamo stati più volte a New York ma non conosciamo il punto in cui l'Adda finisce nel Po».


Pothos

sabato 7 aprile 2012

A proposito di bilanci

Cari Comuni bergamaschi,qualcosa non va. È nota a tutti la lamentela continua sulla carenza di soldi e la – reale – progressiva erosione dei trasferimenti dello Stato agli Enti locali. Però bisogna anche fare i conti con gli avanzi di amministrazione che proprio nella Bergamasca assumono una dimensione notevole e inaspettata.
Considerando ad esempio i bilanci consuntivi del 2010, risulta che nella nostra provincia i Comuni si sono trovati in cassa, alla fine, ben 81.476.436 euro. Soldi non spesi e che sarà sempre più difficile spendere. A sollevare la questione sono lo Spi-Cgil e Fp-Cgil di Bergamo, pensionati e funzione pubblica, che hanno commissionato una ricerca sui bilanci dei Comuni bergamaschi all’«Ires Lucia Morosini», istituto di ricerca piemontese particolarmente attento alle dinamiche degli Enti locali. Sotto la lente dei ricercatori sono finiti i consuntivi del 2009 e del 2010 oltre al bilancio di previsione del 2011. Un esame che «evidenzia – scrivono i ricercatori – come, nonostante i progressivi tagli ai trasferimenti statali, le Amministrazioni locali non riescano a spendere tutte le somme previste in bilancio facendo maturare cospicui avanzi di amministrazione. Per quanto riguarda infatti le previsioni definitive per il 2010 (cioè i dati a consuntivo), tutti i Comuni della provincia di Bergamo hanno dichiarato avanzi di amministrazione pari a ben 81.476.436 euro».
Somma che, a livello pro capite, corrispondea 75,1 euro, ben superiore alla media lombarda (51,4 euro) e a quella italiana (circa 44 euro), con un’incidenza percentuale sul totale delle entrate correnti del 10,6% (anche in questo caso, la media lombarda è inferiore: 5,7%). La stima sul 2011 prevede un avanzo di bilancio di «soli» 10,8 milioni di euro, pari a 9,9 euro per cittadino bergamasco.
«Bisogna che i Comuni riflettano su queste cifre – dice Gianni Peracchi, segretario provinciale Spi-Cgil – perché tradiscono una certa inefficienza programmatoria. In sostanza i nostri Comuni o non sono capaci di spendere per soddisfare tutte le esigenze dei servizi, o addirittura chiedono troppi soldi ai cittadini, ne incassano troppi rispetto a quanto sarebbe necessario per erogare i servizi comunali».
Non solo. «Un problema dell’avanzo di amministrazione – aggiunge Peracchi, che peraltro si dice ben consapevole delle difficoltà in cui si dibattono i Comuni – è quello che i soldi accantonati diventano poi spendibili molto più difficilmente, perché la legge li vincola per scopi precisi. E poi non bisogna dimenticare il Patto di stabilità».
Già, il Patto di stabilità: è una specie di spauracchio per le finanze dei Comuni, «ma non è sua tutta la responsabilità degli avanzi di amministrazione», insiste Peracchi, che invita a guardare i risultati della ricerca Ires a proposito dei Comuni fino a 5.000 abitanti e quindi non soggetti al Patto: «A leggere le tabelle si scopre che per i Comuni fino a 1.000 abitanti nel 2010 c’è stato un avanzo di amministrazione di 4,4 milioni (3,1 nel 2009), nei centri tra 1.000 e 3.000 abitanti l’avanzo diventa di 11,2 milioni (8,5) e tra i 3.000 e 5.000 si sale a 16,7 milioni (11,9). Qui il Patto di stabilità non c’entra». Nelle tabelle dell’Ires spicca il dato del Comune di Bergamo: nel 2010 l’avanzo di amministrazione è stato di 14,9 milioni di euro, il più alto della Bergamasca. Con un boom rispetto all’anno precedente, il 2009, quando l’avanzo era di «soli» 2,7 milioni. E considerando i dati aggregati dei distretti, subito dopo quello di Bergamo (nel 2010 17,6 milioni di avanzo, 8,6 nel 2009) ecco quello di Dalmine, con 9,8 milioni nel 2010 (7,1 nel 2009).
Alla luce di queste cifre, l’Ires parla di «paradosso» dei bilanci locali, «da una parte sempre di più in sofferenza perquanto riguarda la capacità di soddisfare la domanda sociale, dall’altra caratterizzato appunto dalla presenza di una consistente quota di "avanzi"».
Certo, precisa la ricerca, bisogna fare tante distinzioni sui bilanci, non facili da tradurre in poche righe, «tuttavia – considera – quello dell’avanzo di amministrazione è un problema che chiama in causa soprattutto le capacità programmatorie e gestionali delle singole Amministrazioni locali». Anche perché l’avanzo si configura – precisa la Corte dei Conti – «quale risparmio pubblico, ovvero eccedenza di risorse sottratte ai contribuenti e agli utenti, rispetto alle previsioni di spesa per i servizi da erogare». Non è «utile di gestione» e, sempre secondo la magistratura contabile, se superiore alle percentuali fisiologiche rapportate alle entrate correnti (attorno al 4-6%), «può rappresentare un sintomo di eccessivo prelievo fiscale, non coerente con le reali esigenze di spesa dell’Ente locale». L’avanzo, che certo andrebbe ben individuato e spiegato caso per caso, in generale potrebbe anche essere dunque un segnale di inefficienza del Comune, dalla difficoltà di spesa all’eccessivo carico di tasse. «Forse, proprio su questo – conclude Seracchi – i nostri Comuni hanno da riflettere». (fonte eco di bergamo)


Porthos

Buona pasqua 2012



Buona pasqua a tutti.


Porthos


Si torna alla normalità

È stato aperto al traffico l'incrocio tra via Trieste e via Piave a Calusco d'Adda, dove da qualche mese c'erano disagi alla circolazione per il rifacimento della rete fognaria che in questi ultimi anni è andata più volte in tilt causando fenomeni di rigurgito ed allagamenti.
«Questo intervento si potrebbe definire "la madre" di tutte le fognature – spiega l'assessore ai Lavori pubblici, Alessandro Bonacina –. Qui, infatti, convoglieranno gli scarichi fognari di tutto il centro e di buona parte della zona nord del paese. Prima invece la rete di fognatura in questa zona era molto più ridotta e risultava insufficiente a smaltire le piogge di forte intensità. Ad ogni temporale venivano segnalati fenomeni di ritorno delle acque ed allagamenti sia delle sedi stradali più depresse, tra cui via Trieste all'altezza del parcheggio e zone limitrofe, sia dei locali seminterrati di proprietà private in via Torino e via Isonzo».
Opera da 690 mila euro
«Il progetto – continua l'assessore – prevede la realizzazione del nuovo collettore con tubi in cemento armato dal diametro di 120 centimetri, per una lunghezza della condotta di circa 450 metri. La nuova fognatura parte dall'incrocio tra le vie Trieste e Piave e scende lungo via Piave fino al passaggio a livello, sottopassando la ferrovia (lavoro già eseguito nei mesi scorsi), poi continua in aperta campagna in direzione sud, allacciandosi al collettore esistente e da qui in quello consortile gestito dall'Hidrogest, che porta le acque al depuratore di Brembate. I lavori di tutto il tratto di fognatura si concluderanno alla fine di maggio».
Con la chiusura del cantiere tra via Trieste e via Piave, sono cessati i disagi alla circolazione su via Trieste, in particolar modo nella zona della stazione ferroviaria. Il costo di questo intervento è di circa 690 mila euro. (fonte eco di bergamo)


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venerdì 6 aprile 2012

Lineacomune è su youtube



Sbarca su youtube la presentazione della lista e dei programmi di lineacomune.

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Senza parole

Lega in lutto per i recenti avvenimenti.




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martedì 3 aprile 2012

Ancora ritardi in stazione

Ancora ritardi sulla linea ferroviaria, questa volta però accade per un litigio coniugale le FS non c'entrano. E' successo domenica, protagonista una coppia di coniugi romeni, sui trent'anni, residenti a Lissone (Monza Brianza), che domenica pomeriggio hanno preso il treno a Monza per arrivare a Bergamo e raggiungere gli Ospedali Riuniti dove nel reparto neonatale è ricoverato il loro bimbo nato a febbraio con problemi cardiaci. La coppia ha discusso e litigato per tutto il tragitto fino a Calusco e a un certo punto l'uomo si è infuriato, sferrando un pugno in faccia alla moglie. I passeggeri che avevano seguito il litigio, prima solo verbale, hanno allertato il capotreno che, quando il convoglio è arrivato alla stazione di Calusco, verso le 14,15, ha provveduto a informare il capostazione, il quale a sua volta ha subito allertato i carabinieri. Sul posto, dopo pochi minuti, è arrivata una pattuglia di militari della caserma di Calusco che ha interrogato la coppia. Nel frattempo il treno è rimasto fermo quasi un quarto d'ora, prima di ripartire alla volta di Bergamo. Con un po' di difficoltà, i militari sono riusciti a calmare gli animi e la signora è stata trasportata al Policlinico San Pietro dove è stata curata e dimessa con cinque giorni di prognosi. L'uomo si è preso una denuncia per interruzione di pubblico servizio ed è ritornato a Lissone. I carabinieri di Calusco hanno poi informato i colleghi di Lissone di quanto accaduto. (fonte eco di bergamo)

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lunedì 2 aprile 2012

Liste a confronto


Ed ecco qua le due squadre al gran completo. Visto che di cartaceo ancora non vi è nulla ho recuperato il materiale sui rispettivi profili di facebook.

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A proposito di sicurezza

E con questo fanno 14, tante sono le rapine avvenute nel giro di 10 mesi nella zona della stazione ai danni di attività commerciali. Un quartiere decisamente sotto assedio anche se monitorato da sofisticatissime telecamere. E nonostante questo che dice il nostro sindaco? Che gli dispiace, capisce il rammarico e l'amarezza degli esercenti, ma dai dati che ha non registra particolari anomalie di aumento di furti e di episodi di criminalità, e anche se fosse non può nulla perché ha le mani legate. Quindi sembra che per il nostro sindaco sia tutto tranquillo, il nostro paese è il più bello che ci sia grazie alle telecamere e al loro operoso ed utile lavoro.
Si devo dire che mi ha proprio convinto! E chissà se ha convinto anche gli esercenti della stazione.


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domenica 1 aprile 2012

Ufficiale 2 sole liste a Calusco

Due i candidati sindaci che il 6 e 7 maggio si sfideranno a Calusco d'Adda per la poltrona di sindaco: il primo cittadino uscente Roberto Colleoni e Paride Mantecca, di Lineacomune. Altre liste non ce ne sono, visto che è risultata infondata la voce di una terza coalizione che circolava in Internet, forse diffusa ad arte per vivacizzare la campagna elettorale.
Candidato sindaco della lista «Per Calusco» (sostenuta da Lega Nord e Pdl) è stato riconfermato Roberto Colleoni, 53 anni, medico specialista in ostetricia e ginecologia nell'ospedale Valduce di Como, sposato con Tiziana e padre di Francesca, Umberto e Tommaso. «La spina dorsale del programma è una Calusco che vuole avanzare ed innovare – dice Colleoni –. Voglio che la gente venga ad abitare qui perché ci sono maggiori opportunità, sia nei servizi che nella qualità della vita. La squadra è stata confermata in blocco con due nuove entrate». I candidati sono: Alessandro Bonacina, Massimo Cocchi, Michele Oriele Locatelli, Roberto Locatelli, Francesco Danilo Riva, Enrico Salomoni, Michele Vitali, Margherita Bernasconi, Mauro Ripamonti e Gianluca Vitali. «La nostra lista vuole continuare lungo la strada già tracciata riproponendosi, in parte rinnovata, all'elettorato – continua Colleoni –. La nostra amministrazione sarà improntata a potenziare i servizi alla persona e di sostegno alla famiglia; sostenere la scuola; incrementare la videosorveglianza, potenziare la Polizia Locale e aumentare le azioni di controllo. Grazie al risanamento del bilancio, sarà possibile proseguire nella manutenzione straordinaria di edifici pubblici, strade, piazze».
Il candidato sindaco della lista «Lineacomune» (coalizione di centrosinistra appoggiata dal Pd) è Paride Mantecca, 38 anni, dottore in Scienze Biologiche, ricercatore presso il Dipartimento di Scienze dell'Ambiente e del Territorio all'Università di Milano-Bicocca, sposato e padre di due figli. «Abbiamo optato per una lista di giovani, bilanciata con persone di competenza amministrativa e che hanno maturato un'elevata professionalità nei diversi settori dove operano – afferma Paride Mantecca –. Quattro le donne in lista. Il nostro slogan è "voglio sapere, voglio esserci". Io non voglio sognare da solo la Calusco del futuro, vorrei farlo con tutti i caluschesi e che tutti insieme possiamo pensarla e progettarla». I candidati sono Fabio Colleoni, Mario Manzoni, Giosuè Carminati, Pasquale Simone Cassese detto Lino, Andrea Colleoni, Miriam Fumagalli, Luisa Gambirasio, Alessandro Locatelli, Francesca Punzi e Noris Maria Ravasio. «I pilastri del nostro programma sono: famiglia, ambiente, scuola e lavoro. Tra gli obiettivi, garantire un sistema sociale solido attorno all'istituzione famigliare e al diritto di cittadinanza, preservare gli ambienti naturali e migliorare quelli urbani, attenzione ai temi del lavoro e dell'istruzione». (fonte eco di bergamo)



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Facciamo delle ipotesi..





Visto che della compagine di per calusco non si sa ancora niente, tenteremo un azzardo proveremo ad ipotizzare la squadra che scenderà in campo per le prossime amministrative.
Confermati probabilmente quasi tutti, alla faccia del rinnovamento e del cambiamento, dunque dovrebbero uscire per far spazio a probabili leghisti e bilanciare la sproporzione forzista, giannelli (attuale vicesindaco), manzoni (consigliere) e bonacina donna (consigliere). Rimarrebbero quindi secondo la nostra previsione 2 posti liberi.
E siccome ai nostri amministratori non piacciono le quote rosa forse riserveranno un unico posto al gentil sesso.



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Anche Caluscolibera non si presenta



Dopo la falsa presentazione della pseudo lista di uniti per calusco, si segnala il flop anche dell'altra lista: caluscolibera che diserta l'appuntamento domenicale di stamattina che aveva pubblicizzato.

E' ormai certo quindi che la battaglia elettorale avrà due soli contendenti: la uscente per calusco e la nuova lineacomune.



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