sabato 30 ottobre 2010

Torna l'ora solare


Domani torna l'ora solare.
Quindi, alle 03:00 tireremo indietro le lancette fino alle 02:00 e quindi, dormiremo un’ora in più!

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venerdì 29 ottobre 2010

San fedele

Oggi si festeggia il santo patrono di calusco: san fedele.
Tutti gli edifici pubblici rimarranno chiusi.

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venerdì 22 ottobre 2010

4 edizione "emozioni nel cielo"



Il 97° Club Frecce Tricolori di Calusco d'Adda propone la 4^ edizione della Mostra "EMOZIONI NEL CIELO - Le Frecce Tricolori ambasciatori nel mondo - 50 anni di storia" presso il Centro Civico di Viale dei Tigli a partire da sabato 23 fino a domenica 31 ottobre.
Orari di apertura della mostra: sabato e domenica dalle ore 9 alle ore 12 e dalle ore 15 alle ore 20, feriali dalle ore 19.30 alle ore 22
scolaresche su appuntamento.

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Pioggia di bocciature per i parchi giochi dell'isola

Hanno visitato 28 parchi comunali di 21 paesi dell'Isola, e poi hanno stilato una scheda sulle attrezzature, i giochi e le loro condizioni, tenendo come parametri di giudizio la sicurezza e la possibilità di divertimento.
Dall'indagine è uscito un quadro sotto certi aspetti sorprendente, in grado di offrire preziosi spunti di riflessione ai Comuni e alla Comunità dell'Isola verso quelli che sono i principali fruitori di questi parchi, oltre che i cittadini del futuro: i bambini.
La mappa dei promossi
Promossi a pieni voti (ossia in entrambi gli aspetti presi in esame, quello della sicurezza e del divertimento) sono risultati solamente tre parchi: via XXV Aprile a Capriate San Gervasio, via 4 Novembre a Medolago e via Rebuzzini a Sotto il Monte. Valutazioni positive alla voce sicurezza anche per Mapello e Villa d'Adda, mentre dal punto di vista del divertimento superano l'esame anche Bonate Sotto (via San Sebastiano), Bottanuco («Moretti»), Calusco d'Adda, Carvico, Presezzo e Solza.
L'idea di un papà
A condurre l'indagine è stato il gruppo di giovani che ha aperto il sito «Isolanews», che raccoglie e diffonde ogni tipo di informazione legata al territorio. L'idea è partita da Francesco Oddo, che abita a Bonate Sopra ed è padre di un bambino, «dopo aver notato, frequentando i parchi, lo stato di incuria e scarsa sicurezza in cui troppo spesso si trovano i giochi». La ricerca-monitoraggio è durata quasi un mese: «Sul fronte sicurezza – dice Oddo – dovevamo verificare l'accesso alle aree (se sicuro e facile o compromesso dalla vicinanza di strade trafficate), i potenziali rischi di inciampo (buche, radici scoperte, sconnessioni del terreno e della pavimentazione), i rischi di caduta dai giochi (protezioni e possibilità di assorbimento degli urti), condizioni igieniche (presenza di cestini, spazzatura, escrementi di cani e vetri rotti)». Il quadro che ne è uscito? «Pulizia buona in tutti i parchi – spiega Oddo – come buona è risultata la possibilità per i genitori di tenere sott'occhio i bambini. Ma la situazione cambia se si valuta lo stato dei giochi, in molti casi riparati alla buona e senza tener conto della sicurezza, soprattutto per quanto riguarda i giochi a molla e il legno deteriorato».
Notizie positive alla voce «comodità e ristoro» («tutti i parchi sono attrezzati con panchine, tavoli da picnic, fontanelle e zone ombreggiate»). Luci e ombre infine a proposito dello «stimolo ludico», ossia la capacità dei giochi di stimolare la crescita.
In conclusione quindi calusco sale sul carro dei rimandati (che sono davvero tanti), con una sufficienza per il divertimento e una insufficienza per quanto riguarda la sicurezza.
Ma rallegriamoci c'è chi sta peggio di noi.


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mercoledì 20 ottobre 2010

Maximulte per i ricordini dei cani...e a Calusco?

Mentre a calusco l'ordinanza sulla conduzione dei cani per le vie del paese rimane inascoltatata, in altri paesi forse qualcosa si muove. Mi riferisco al caso di pedrengo e seriate.
Parole d'ordine: pulizia e igiene del suolo pubblico, soprattutto quando si tratta dei «ricordini» lasciati dagli amici a quattro zampe. L'Amministrazione comunale di Pedrengo ha deciso di attivare un provvedimento ad hoc: il sindaco Gabriele Gabbiadini ha infatti emesso un'ordinanza per la disciplina alla circolazione dei cani inasprendo le sanzioni per i proprietari. È stata applicata la cifra massima di 300 euro per chi non raccoglie le deiezioni dei propri animali mentre i proprietari che, nel caso di ispezione a opera della polizia municipale, non fossero muniti degli appositi mezzi di raccolta e pulizia, saranno sanzionati con una multa di 50 euro. «La situazione – spiega il sindaco Gabriele Gabbiadini – non era più tollerabile, soprattutto nel tratto di marciapiede che va dal cimitero alla scuola elementare. Soprattutto di sera tante persone lasciano a terra i "ricordini" dei propri cani». L'attenzione nei confronti dell'igiene sul territorio e del decoro urbano è una priorità nell'agenda del Comune, sensibile anche alle tematiche dell'ambiente. Iniziativa che ha riscosso un ampio consenso è l'attivazione dello sportello manutenzione monitorato dal consigliere delegato al Decoro urbano Livio Poloni con l'assessore ai Lavori pubblici Adriano Nava: sono state infatti raccolte fino a oggi circa 400 segnalazioni di cittadini. Tornando ai cani, saranno inoltre prossimamente posizionati 25 «Doggy Box», distributori di sacchetti per la raccolta di deiezioni canine.
Un'ordinanza, quella del sindaco, che ha l'obiettivo di mantenere alto il livello di pulizia ed igiene sul territorio ma che vuole anche sensibilizzare i cittadini al rispetto e alla corretta gestione degli animali domestici. E infatti, sempre per quanto riguarda l'attenzione all'ambiente, è stata designata una zona dedicata al libero accesso dei cani all'interno del Parco del Brolo mentre è proibito l'accesso agli altri parchi comunali oltre all'area degli impianti sportivi. L'Amministrazione, inoltre, invita anche i proprietari dei pubblici esercizi a predisporre «appositi sistemi per il momentaneo parcheggio» dei cani, ovvero punti e spazi dove si possano, con guinzaglio, lasciare i propri amici a quattro «zampe» in tutta sicurezza e senza disturbare altri utenti e cittadini. Anche questo è un segnale collaborativo per una migliore convivenza con gli animali.
Mentre Pedrengo inasprisce le sanzioni contro i proprietari dei cani che non rispettano le regole e lasciano «ricordini» dei propri amati quattro zampe sui marciapiedi, a Seriate è in corso la «settimana» del cane, che durerà fino a sabato. Ovvero il Comune, insieme all'Ente nazionale protezione animali, con il comando della polizia locale, effettuerà un monitoraggio a tappeto su tutto il territorio comunale per verificare il rispetto delle regole nei parchi e nelle case (in base a segnalazioni di disturbi alla quiete pubblica o fastidi al vicinato). Verranno effettuati anche controlli perché i cani siano tutti dotati di un microchip (importanti per identificare il proprietario ed evitare il randagismo): multe fino a 50 euro se un proprietario di un quattro zampe non l'avesse fatto applicare al suo amato animale. L'obiettivo dell'operazione in atto a Seriate, che è denominata la «Settimana del cane», è quello di una città pulita e una buona convivenza tra gli abitanti nei condomini.


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martedì 19 ottobre 2010

Piccoli artisti crescono

Nella foto si può ammirare una delle tante, ed originali, opere "artistiche" che si possono osservare sul nostro territorio. E' cultura anche questa?

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lunedì 18 ottobre 2010

Bergamo migliora, ma l'inquinamento resta alto

Per l'«Ecosistema urbano» Bergamo guadagna 3 posizioni. La conferma arriva dall'indagine di Legambiente e Ambiente Italia, giunta all'edizione numero 17, pubblicata da Il Sole-24 Ore di lunedì 18 ottobre. Un'indagine che, spiega il giornale, racconta soprattutto della «crisi delle grandi città italiane sul fronte ambientale»: in progresso la sola Torino.
La tabella vede Bergamo, che sale al 38° posto rispetto al 41° di un anno fa: merito di un insieme di fattori che vengono tenuti in considerazione dall'indagine. Si tratta di 25 indicatori che tengono conto della qualità dell'aria, dell'acqua, dei trasporti, dell'ambiente, dell'energia, dei rifiuti e dell'accoppiata pubblica amministrazione e aziende.
Per dare qualche numero, Bergamo è in 69ª posizione (ben oltre la metà della classifica) e fra le peggiori per le polveri nell'aria; 64ª per le emissioni pericolose e addirittura 79ª per l'ozono (quarta fra le peggiori).
E come si vede dalla tabella della centralina dell'arpa posizionata sul nostro territorio, calusco da il suo bel contributo a peggiorare l'aria bergamasca.


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domenica 17 ottobre 2010

Inaugurazione bis per la chiesetta dei verghi?

Festa a Calusco per l'inaugurazione dei lavori di restauro conservativo dell'antica chiesetta dei Verghi, vicino al fiume Adda, che anticamente faceva parte di un monastero.
«Siamo in festa per il restauro di questo luogo dove il credente viene a migliorare la sua vita» ha detto il parroco don Achille Albani Rocchetti, ringraziando il Parco Adda Nord, l'amministrazione comunale e i volontari che hanno prestato la loro opera. I dipinti sono stati restaurati dall'artista Giuseppe Riva di Medolago che ha riportato allo stato originario, sulla base di vecchie foto, le pitture erose dall'umidità. Le opere rappresentano la crocifissione e le figure di San Fedele, di San Rocco e dell'Arcangelo Gabriele. Il volontario Pino Gambirasio, che ha coordinato i lavori e si occupa della pulizia del luogo, ha illustrato gli interventi di salvaguardia della chiesetta iniziati nel 2009: dalle iniezioni contro l'umidità al rifacimento del tetto, alla realizzazione del marciapiede, all'intonacatura speciale fatta due volte, al ripristino della chiesetta interna e della sagrestia, con il recupero dei dipinti che l'umidità aveva gravemente danneggiato. Quindi ha ringraziato per l'aiuto dato dal gruppo alpini, dalle associazioni Sbirrando e Volontari assistenza ammalati e anziani e dal Parco Adda Nord, rappresentato da Roberto Locatelli, per il contributo di 13.400 euro.
Il sindaco Roberto Colleoni ha espresso la sua soddisfazione a nome di tutti i cittadini per aver riportato all'antico splendore la chiesetta dei Verghi, che è menzionato in documenti storici risalenti al 1088. (fonte eco di bergamo)
Ma c'è qualcosa che non quadra visto che la chiesetta era stata già inaugurata il 19 settembre (vedi quì), quindi le ipotesi per questa vicenda sono due: o si tratta dei soliti ritardi degli articoli dell'eco, oppure è la solita ed ennesima ri-ri-rinaugurazione da parte del nostro sindaco di strutture già inaugurate in precedenza.

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sabato 16 ottobre 2010

Il PGT, come lo vede Solza

Segnalo questa interessante iniziativa a solza, nella speranza che anche gli amministratori di calusco prendano esempio.
Programma
Convegno sul Piano di Governo del Territorio
- 15.00 Registrazione
- 15.15 Introduzione e saluti del sindaco di Solza Maria Carla Rocca
Damiano Di Simine, presidente regionale Legambiente
Cenni alla situazione lombarda, riferimenti
all'Osservatorio sul Consumo di suolo.

- 15.50 L’esperienza di Osnago
Paolo Strina, sindaco
Il PGT approvato a Osnago nel dicembre 2008 propone una pausa di riflessione nel tumultuoso sviluppo del paese innestato dal PRG del 1991 e punta sulla qualità piuttosto che sulla quantità
degli interventi.

- 16.20 L’esperienza di Cassinetta di Lugagnano
Domenico Finiguerra, sindaco
Consumo di suolo zero: chi l'ha già fatto.
Nel 2007 ha definitivamente approvato un Pgt a crescita zero, un piano, cioè, che non contiene previsioni di crescita dell'insediamento e che punta a mantenere il più possibile intatto il proprio territorio agricolo. I cittadini amministrati dal sindaco Finiguerra accolgono con favore la piccola rivoluzione: per loro vale la pena pagare un po' più di soldi, ma avere un territorio e un paesaggio intatti.
- 16.50 Il Piano di Governo del Territorio del comune di Solza
Mauro Baioni, urbanista
Adottato a luglio 2010 un PGT che non prevede ulteriore consumo del territorio.
- 17.20 Chiusura dei Lavori
- 17.30 Buffet

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Per il fotovoltaico Calusco fa causa alla provincia

Si fa quel che si può, per difendere le proprie aree verdi. In questo caso, si va in tribunale. O, meglio, ci si torna: perché per le mosse fatte nel tentativo di tutelare la zona di baccanello il comune di calusco si è già visto recapitare una richiesta di danni per 7,5 milioni di euro. Richiesta rimasta sulla carta, ma il problema non cambia perché l'intervento ipotizzato nella valle del grandone resta in piedi.
Parliamo di capannoni, case o affini? Macché. Qui di mezzo ci sono proprio i pannelli fotovoltaici, con un parco di circa 38 mila metri quadrati che dovrebbe sorgere in un'area che, dice il sindaco roberto colleoni, «è da tutelare perché è l'unica integralmente verde che abbiamo. I pannelli si possono invece mettere ovunque». E allora, nuovo capitolo: si torna al Tar, ma questa volta a essere chiamata in causa potrebbe essere la Provincia che ha rilasciato le autorizzazioni per l'insediamento. «Vorremmo seguire questa strada. Gli avvocati la stanno valutando. Vogliamo dare un segnale forte». Battaglia politica? Proprio no: la Provincia, politicamente Lega-Pdl, verrebbe citata da un comune civico ma che in maggioranza ha esponenti dello stesso colore.
La vicenda di baccanello comincia a inizio 2010, quando in comune a calusco arriva notizia della volontà di una società di installare un parco fotovoltaico nella valle del grandone. «Il progetto ipotizzava, su un campo acquistato dalla società, strutture per la produzione di un megawatt di energia – prosegue il sindaco –. Ma per arrivare a questo livello serviva una copertura di 40 mila metri quadrati, cosa che richiedeva al comune una deroga alla distanza di 10 metri dal sedime della strada che porta a terno, una distanza prescritta per legge. Abbiamo detto no». «Non siamo talebani del verde: abbiamo infatti proposto alla società di aiutarla a trovare un'altra area più idonea». Ma la proposta è stata rimbalzata. In più il diniego alla deroga ha provocato un ricorso del privato al Tar, con richiesta di danni milionaria. «Il Tribunale ha confermato la possibilità di insediamento del parco fotovoltaico, invitando le parti a trovare l'accordo». I privati hanno ridotto le dimensioni del parco e ritoccato la potenza, «fermandosi a 38 mila metri quadrati». Caduto il problema della deroga, le carte sono state trasmesse a via tasso, e da lì, previe opere di mitigazione, è arrivata l'autorizzazione a un impianto da 650 kilowatt. Il sindaco è preoccupato: di «parco» quello fotovoltaico non pare aver molto: «Si prevede una spianata di pannelli alti tre metri con una trincea in cemento». E quindi studia nuove vie legali. «L'unica strada che rimane è il ricorso, non sul progetto ma sul pronunciamento di via tasso, previsto per legge entro 60 giorni dall'atto. Siamo i primi? Per proteggere queste aree qualcosa bisogna fare». (fonte eco di bergamo)
Ricordo che la zona interessata, denominata la valle del grandone, è caratterizzata da un'ampia area che conserva una caratteristica ambientale di pregio fatta di prati, boschi e cascinali; faceva parte del parco del monte canto e del bedesco. Ribadisco faceva parte, poichè la nostra amministrazione da alcuni mesi si è tirata fuori dal gruppo di comuni che ne facevano parte, motivando l'inutilità di questo ente e del progetto. Era stato negli anni novanta il sindaco domenico colleoni a rilanciare quest'area con iniziative di sensibilizzazione. La popolazione riscoprì questa particolare area anche attraverso le azioni proposte dall'allora assessore all'ambiente lino corti, che si era preso a cuore questa zona naturale, tra cui la difesa contro le richieste di usare le ex cave di argilla come discarica. L'attuale amministrazioae, presieduta da roberto colleoni ha pensato bene invece di togliere questa salvaguardia (anche se senza valenza giuridica) con le ripercussioni che ora si possono vedere. Ora dopo aver fatto il danno l'amministrazione caluschese tenta di correre ai ripari, ma probabilmente con scarse possibilità ed enormi rischi per il paese, visto che gli eventuali danni preventivati alle aziende che hanno fatto richiesta di utilizzare quell'area sono di svariati milioni di euro. Euro che viste le condizioni disastrate del bilancio comunale non ci si può permettere.


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giovedì 14 ottobre 2010

Incontro sulla sicurezza



L'Associazione artigiani organizza stasera alle 20,30 al centro parrocchiale Don Paltenghi in via dell'Assunta 243 un incontro di approfondiemnto sui temi dell'ambiente e della sicurezza sul lavoro.

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mercoledì 13 ottobre 2010

I genocidi del 900 narrati da Locatelli


«Il sangue degli innocenti» è il titolo del libro dedicato ai genocidi del Novecento e scritto da Roberto Locatelli.
L'autore è consigliere comunale di maggioranza a Calusco d'Adda, esponente del consiglio di amministrazione di Agenda 21 Isola Bergamasca, Dalmine-Zingonia, e del Parco Adda Nord. Il libro è stato presentato in anteprima alla Giunta di Calusco e a breve sarà nelle librerie. Roberto Locatelli, 35 anni, leghista, impiegato in un importante istituto di credito, laureato in Scienze politiche all'Università degli Studi di Milano con indirizzo storico-politico-internazionale, con tesi dal titolo «La politica europea nel Mediterraneo», da tre anni stava lavorando a questo libro.
«Il XX secolo riveste una grande importanza per la storia dell'umanità, in particolare per l'Occidente, in quanto caratterizzato da una crescita economica, tecnica e scientifica che ha innalzato e migliorato la qualità e la prospettiva di vita dell'intera umanità – spiega Locatelli, che ha dedicato questo suo primo libro alla moglie Paola, ai genitori Guido e Lucia e alla sorella Silvia –. Tuttavia non si può non ricordare che, proprio in questo secolo, hanno trovato terreno fertile anche le due più devastanti guerre che per ferocia ed estensione degli scontri l'umanità abbia mai conosciuto; il XX secolo si è contraddistinto anche per le azioni criminose. L'uomo ha mostrato il lato peggiore della sua disumanità; dallo sterminio degli ebrei al dramma del Tibet, il genocidio in Ruanda e l'annientamento del popolo armeno».
Il libro punta a «non far dimenticare» il male che ha caratterizzato il secolo che ci siamo lasciati alle spalle, ed è edito dalla Editrice Nuovi Autori al prezzo di 13 euro. In 130 pagine Locatelli affronta il tema del genocidio del popolo armeno, dell'olocausto ucraino, della Shoah degli ebrei, del dramma del Tibet, della follia comunista in Cambogia, del milione di morti in Ruanda e del massacro di Srebrenica. Pagine nere della storia recente, fatte rivivere per non dimenticare.

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martedì 12 ottobre 2010

Due mosse per rilanciare il Parco del Canto


Rilanciare il Plis (Parco locale di interesse sovraccomunale) del monte Canto e del Bedesco, attraverso il recupero della parte di proprietà regionale del Borgo del Canto e una mostra fotografica itinerante.
Sono le due iniziative che il Comitato per il Parco del monte Canto e del Bedesco mette in campo per la salvaguardia e il rilancio dell'area, ma anche per incrementare la sensibilità collettiva e la conoscenza dell'ambiente naturale del territorio. Le linee di azione sono state illustrate nella sala civica «Sant'Alberto» a Prezzate di Mapello, da Rosario Magnolo, coordinatore del Comitato, Andrea Corbetta, naturalista, e dal fotografo Enrico Veneziani. Dopo aver espresso la propria contrarietà verso la decisione di uscire dal Plis presa dai Comuni di Calusco e di Pontida, il Comitato, forte del consenso acquisito, ha lanciato due nuove iniziative, convinto della necessità di intervenire per salvare e valorizzare l'ambiente naturale delle colline del Canto. «La prima proposta – spiegano i rappresentanti del comitato – è quella di recuperare parte del Borgo del Canto, area di proprietà della Regione Lombardia nel villaggio rurale del Canto di Pontida, acquisita anche con il contributo finanziario dei Comuni del Plis e della Provincia di Bergamo. Con un impegno di spesa contenuto si potrebbe avviare un primo recupero delle case del borgo, ormai ridotte a ruderi, mettendole in sicurezza secondo il progetto predisposto da Andrea Corbetta. La situazione attuale è infatti potenzialmente pericolosa, visto che chiunque può avventurarsi trai ruderi. Inoltre, si vorrebbe realizzare il recupero di almeno un immobile che possa ospitare scolaresche, associazioni o cooperative. Siccome la zona comprende anche un bosco, nella struttura riqualificata si potrebbero ospitare anche attrezzi utili alla manutenzione del bosco, attualmente in stato di totale incuria».
La seconda iniziativa è la mostra fotografica itinerante, già in preparazione, che riguarda in particolare tre percorsi del monte Canto. Per la presentazione ci si avvarrà della collaborazione di scuole e biblioteche. Verrà anche proposto un concorso per illustrare con foto altri ambienti e percorsi, diversi da quelli scelti dal comitato. (fonte eco di bergamo)

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domenica 10 ottobre 2010

Vittoria, l'Adda è salva


È salvo il fiume Adda, nel suo tratto più suggestivo, quello che si dice faccia da alla Vergine delle Rocce di Leonardo da Vinci. I progetti di centrali idroelettriche che sono fioriti uno dietro l'altro per una zona tanto bella quanto (si è capito) ipoteticamente redditizia sono state respinte.
Il verdetto definitivo arriva dal Parco Adda Nord e dalla Provincia, che hanno rigettato (ultimo atto proprio venerdì) le ipotesi di insediamenti idroelettrici fra Paderno d'Adda, Calusco e Medolago, immaginati in quel tratto di cui uno scorcio mozzafiato è visibile dal ponte di Paderno.
Lì un solo impianto opera e continuerà a operare, anch'esso considerato monumento: è quello dedicato alla memoria dell'ingegner Angelo Bertini, che lo fece costruire fra il 1895 e il 1898. Le richieste di costruzione di nuove centrali idroelettriche di cui si conoscono i dettagli sono tre, ma pare ne esistano altre due. Depositate fra marzo e maggio, hanno allarmato i Comuni, che sono saltati sulla sedia e hanno lanciato un appello: «La Provincia dica no». E così si è deciso.
Intanto negli ultimi due anni le richieste per la costruzione di centraline e centralone sono quasi decuplicate. Se fino al 2008 si gestivano circa 3 o 4 domande all'anno, ora si superano le trenta. L'esame è lungo, certosino ma soprattutto squisitamente tecnico, un po' come è avvenuto per le centrali che sull'Adda avrebbero cambiato i connotati all'area leonardesca. .
Sul tavolo oggi ci sono qualcosa come 80 istanze, di cui però ne sono state accolte meno del 10%. Il boom di richieste ha un fondamento semplice: negli ultimi anni il passaggio verso le energie rinnovabili è, oltre che favorito da una sensibilizzazione della popolazione, oggetto di incentivi economici rilevanti. La corsa alle centrali, quindi, è analoga a quella già ben nota per i pannelli solari, «anche se le leggi che le regolano sono molto diverse», affermano in Via Tasso.


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sabato 9 ottobre 2010

E' di nuovo disinformativo...


Rieccolo è ritornato il disinformativo comunale. In questo numero già nelle prime pagine si rimane basiti per le affermazioni del sindaco e del vicesindaco che nei loro scritti ( l'ottimismo della volontà e la festa è finita) dicono tutto e il contrario di tutto, uno decisamente troppo ottimista e l'altro, eccessivamente pessimista. Sembra quasi che non facciano parte nemmeno della stessa formazione politica. Forse sarebbe stato meglio dare una lettura ai due scritti prima di pubblicarli, si sarebbero evitate brutte figuracce


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venerdì 8 ottobre 2010

Eventi autunno



Ecco tutti gli appuntamenti culturali, e non, di calusco fino a dicembre.

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Meglio tardi che mai...

Oggi finalmente sull'eco si pubblica l'articolo della bora e contemporaneamente si tolgono anche gli ultimi cartelli dei divieti dimenticati.
È stata un'oca a decidere la vittoria del palio delle contrade e così il trofeo «La Bora 2010» è andato anche quest'anno (aveva vinto anche l'edizione 2009) alla contrada Montello. Infatti il gioco dell'oca è stato vinto dalla contrada della Torre ma Montello, che era in testa alla classifica, si è classificata terza, riuscendo così a mantenere la distanza dalla Torre che la tallonava, finendo la disputa con 49 punti per Montello e 44 per la Torre.
Nel gioco dell'oca il curato don Ivan Giupponi, che giocava per la contrada Centro, ha visto la sua oca partire a razzo ma a un metro dal traguardo, mentre stava superando il contradaiolo della Torre, improvvisamente si è arrestata e non ne ha voluto sapere di continuare, tanto che è stata superata dalla Torre, arrivando seconda. Il parroco don Achille Albani Rocchetti, presente alla manifestazione, scherzosamente ha invitato don Ivan a portare l'oca a casa sua che l'avrebbe cucinata con verze e polenta. Migliaia le persone che per tutto il pomeriggio hanno seguito le sfide tra le contrade tenute sulla via Vittorio Emanuele, incitando i loro beniamini.
Presenti anche gli amministratori comunali tra cui il vicesindaco Leo Giannelli. Questo è stato il risultato della sfida nei vari giochi: quello della mela è stato vinto dalla Torre; la portantina da Montello; pappa4 da Montello; carriola da Montello; boscaioli da Torre; cerchio da Montello; uovo da Vanzone; oca da Torre.
A premiare i vincitori dei vari giochi con le medaglie è stato l'assessore comunale alla Cultura, Eventi e Spettacolo Massimo Cocchi, che ha consegnato al termine del palio al capitano della contrada di Montello il trofeo «La Bora»: era talmente pesante che gli è pure caduto, ma subito ripreso e sorretto da due contradaioli.
Dopo la cerimonia di premiazione la festa è continuata con l'aperitivo e lo spettacolo al bar dell'Angelo e la cena conviviale. (Fonte eco di bergamo)

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giovedì 7 ottobre 2010

A proposito di centrali


Si discute ancora sulla realizzazione della centrale idroelettrica sull'adda, sembra strano. ma a quanto pare il problema sta più a cuore ai paesi confinanti piuttosto che a calusco, paese dove la centrale dovrebbe essere realizzata.



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Sul fotovoltaico prendiamo lezione dagli altri paesi

Sempre sull'eco altre valutazioni sul tema centrali idroelettriche
Caro direttore, desidero ringraziare il presidente di Confagricoltura Renato Giavazzi per il prezioso e interessante articolo pubblicato su L'Eco del 4 ottobre scorso.
Finalmente una risposta intelligente ad argomentazioni incredibili che oramai si sentono un po' dappertutto per condannare le fonti alternative di energia. Si va appunto dal citato sindaco di Calusco d'Adda («corsa selvaggia al fotovoltaico»: preferisce una tranquilla centrale atomica con scorie annesse, magari sotto l'Adda?), al rissoso Sgarbi (per altro grande sull'arte) che sbraita contro l'eolico perché «deturpa il paesaggio», per finire con la recente perla del ministro dell'Economia Tremonti che ha censurato l'eolico, perché «fonte di corruzione»: cioè, anzichè combattere la mafia che allunga i suoi artigli su possibili sporchi affari, aboliamo l'eolico! Ma in che Paese viviamo e da chi siamo governati? Si facciano un giretto in Germania: là sono tutti dementi e stanno distruggendo il panorama? Mi pare che i tedeschi abbiano già oggi un'elevata percentuale di energia rinnovabile e crescono sempre di più. E noi ? Noi ci preoccupiamo del panorama e tiriamo allegramente la volata alle pericolosissime centrali atomiche.

Mario Cavatorta
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martedì 5 ottobre 2010

Pezzi di Bora


La manifestazione della bora è finita da diversi giorni, ma a quanto pare i suoi pezzi sono ancora ben visibili per il paese. Forse qualcuno si è dimenticato di togliere i cartelli di divieto di sosta dagli innumerevoli paletti che hanno interessavano il percorso dei vari giochi.



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lunedì 4 ottobre 2010

La confagricoltura di Bergamo contesta il sindaco di Calusco

A seguito pubblico una dura lettera del presidente della confagricoltura di bergamo, renato giavazzi, nei confronti del primo cittadino caluschese, per le sue recenti affermazioni sul presunto "fotovoltaico selvaggio"

Egregio direttore,
le chiedo di poter ospitare nella sua rubrica una replica, a nome di Confagricoltura Bergamo, alle recenti affermazioni del sindaco di Calusco d'Adda circa quella che egli definisce «una corsa al fotovoltaico selvaggio» in provincia di Bergamo. Facendo riferimento alla possibilità di installare pannelli per la produzione di energia derivante dal sole su terreni agricoli, il sindaco parla di «scempio ambientale» e di tentativi surrettizi di trasformare intere zone di campagna in «aree a destinazione industriale con conseguente impennata del loro valore di mercato».
Ammetto che mi risulta difficile comprendere le vere ragioni dell'ostilità dimostrata verso una fonte di energia, quella solare, che non solo non è osteggiata da alcuno, ma anzi è fortemente incentivata da tutte le istituzioni, dall'Unione europea alle Regioni: si tratta infatti di energia assolutamente pulita in grado di contrastare la dipendenza del mondo contemporaneo dal petrolio e dagli altri combustibili fossili.
In termini quantitativi, peraltro, gli impianti fotovoltaici programmati su
terreni agricoli nella nostra provincia copriranno, una volta a regime, al massimo qualche decina di ettari a fronte di una superficie agraria complessiva di circa 72.600 ettari. Ciò che dovrebbe allarmare, in riferimento al fotovoltaico, non è il consumo di terreno che potrebbe determinare sul nostro territorio bensì, al contrario, la tiepida risposta di cittadini e imprenditori bergamaschi verso lo sviluppo di una fonte di energia che le istituzioni cercano in tutti i modi di favorire. Il rischio concreto è infatti quello di risultare inadempienti agli obiettivi di sostenibilità energetica fissati dall'Ue per la fine del decennio in corso. In questo momento in Italia siamo già in forte ritardo, come spesso accade nel nostro Paese.
Del resto, se la preoccupazione di alcuni resta il consumo di terreno da dedicare alle coltivazioni, mi preme evidenziare che le moderne tecnologie consentono la realizzazione di impianti fotovoltaici collocati ad un'altezza dal suolo compatibile con la possibilità di effettuare ogni tipo di coltivazione nelle aree sottostanti e circostanti i pannelli. In tema di sottrazione di terreno all'attività agricola vorrei invece ricordare un fatto ben più preoccupante: secondo i dati ufficiali della Regione Lombardia la cosiddetta superficie agraria utile (Sau) in provincia di Bergamo è passata dai 75.340 ettari del 2005 agli attuali 72.630 ettari, con una perdita secca di circa 2.700 ettari di colture: queste hanno presumibilmente lasciato il posto a capannoni - spesso tristemente vuoti - e centri commerciali, oltre che a enormi infrastrutture che potrebbero infliggere, queste sì, una profonda ferita al territorio rurale bergamasco. Ad ogni modo noi di Confagricoltura non ci stracciamo le vesti, in quanto consapevoli delle modalità con cui si applica l'attuale modello di sviluppo. Ma ci permettiamo a buon diritto di sorridere di quanti indicano nel fotovoltaico una delle principali fonti di consumo di terreno agricolo.
Ciò che invece non ci fa affatto sorridere è un'altra affermazione del sindaco di Calusco, forse ingenua ma indicativa di un certo modo di pensare. Il sindaco ipotizza che alcuni agricoltori si stiano indirizzando verso il fotovoltaico in quanto stanchi di una «produzione agricola faticosa e impegnativa», la quale «non dà più i profitti attesi», come se questa fosse una colpa. Mi chiedo: che cosa c'è di sbagliato nel fatto che i nostri imprenditori agricoli si spingano sulla strada dell'innovazione sondando comparti produttivi ad alta tecnologia?
Inoltre non dimentichiamo che il settore agricolo non è attualmente caratterizzato da una situazione di semplice difficoltà congiunturale: sta attraversando da tempo una profonda crisi strutturale, peraltro sguarnito di qualsivoglia forma di ammortizzatori sociali, riservati invece ad altri comparti dell'economia. È pertanto inaccettabile che gli imprenditori agricoli, lasciati soli nel tentativo di mantenere in vita aziende a prevalente conduzione familiare, siano per di più accusati di ricercare chissà quali opportunità speculative.
L'auspicio di Confagricoltura è che il dibattito sulle energie rinnovabili possa continuare nel prossimo futuro con un approccio più misurato, avendo come punto di riferimento il superiore interesse della comunità bergamasca. Con i migliori saluti.

Renato Giavazzi
presidente
di Confagricoltura Bergamo
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Sospese le lezioni alle elementari


Stamattina verso le 11 alle elementari di piazza san fedele, sono state sospese le lezioni per un inizio di incendio, causa corto circuito in una classe. Dopo il trasferimento degli alunni nelle vicine medie, sono sopraggiunti sul posto i vigili del fuoco e i carabinieri per gli accertamenti del caso e per verificare il cessato pericolo.
Le lezioni sono potute riprendere soltanto nel pomeriggio dopo innumerevoli disagi.



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domenica 3 ottobre 2010

Si trasferisce il poliambulatorio di Ponte

La vicenda del trasferimento del Poliambulatorio di Ponte San Pietro a Brembate Sopra è approdata sul tavolo dell'assemblea dei 24 sindaci del Distretto socio-sanitario Isola e Bassa Valle San Martino, presieduta dal sindaco di Brembate Sopra Diego Locatelli.
Dai sindaci riuniti (su proposta di Silvano Donadoni, primo cittadino di Ambivere e presidente della Comunità dell'Isola) è emersa una richiesta di incontro con la direzione generale dell'Azienda ospedaliera di Treviglio (cui fa capo il Poliambulatorio) per spiegare e capire quale sarà il futuro della struttura, che ha sede nel vecchio palazzo Inam, di proprietà dell'Ao trevigliese. Uno stabile che però ora non è più adeguato e che già dal 2007 avrebbe dovuto essere ristrutturato e reso idoneo, come prevedono le normative sanitarie e di sicurezza. A forza di proroghe si è arrivati al 31 dicembre 2010, quando – come ha affermato il direttore generale dell'Azienda ospedaliera Cesare Ercole – l'attuale sede dovrà essere abbandonata, pena la perdita del servizio di specialistica ambulatoriale.
Su richiesta di una decina di sindaci, il presidente Locatelli ha inserito il problema all'ordine del giorno dell'assemblea, e ha illustrato i passaggi amministrativi e politici, iniziati in estate, che hanno indotto i vertici sanitari trevigliesi a considerare l'opportunità di trasferire tutto il Poliambulatorio da Ponte a Brembate Sopra nel nuovo centro residenziale, commerciale e direzionale «Caproni», dove il Comune ha messo a disposizione locali per circa 800 metri quadrati e un ampio parcheggio. Per Locatelli il problema del trasporto non esiste, poiché la distanza dalla sede attuale sarebbe di circa 1,5 chilometri, e la Provincia è disponibile ad agevolare gli utenti con nuovi itinerari dei bus dell'Atb o di altre aziende di trasporto. Secondo quanto ha affermato Locatelli, il trasferimento è una questione di dettagli.
La discussione ha scaldato gli animi: i sindaci di Solza (Maria Carla Rocca), Suisio (Giuseppe Casali), Calusco (Roberto Colleoni), Carvico (Luigi Panzeri), Villa d'Adda (Adelvalda Carsaniga), Mapello (Michelangelo Locatelli), il vice sindaco di Pontida (Ottavio Bonafini) e il delegato di Terno (Sergio Caironi) con i loro interventi hanno dato un contributo per trovare una soluzione alla difficile questione.
Il sindaco di Ponte San Pietro Giuliana Reduzzi ha evidenziato le sue ragioni contrarie al trasferimento. Da alcuni anni, ha detto, è in contatto con i vertici dell'Azienda ospedaliera, alla quale ha proposto diverse alternative: vendere due piani del palazzo e con il ricavato sistemarlo e adeguarlo (come aveva suggerito tempo addietro l'ex sindaco Leonida Pozzi), trasferirsi in un'ala dell'oratorio femminile di Ponte o in alcuni locali che verranno realizzati i nella zona del nuovo mercato su via Adda. «Siamo ancora in trattative con l'azienda – ha aggiunto Reduzzi – ma sono rimasta di pietra quando ho saputo che si stava trattando per il trasferimento a Brembate Sopra. Il problema del trasporto sarà un disagio per gli utenti e questo depotenzierà il servizio».
Quando alcuni partecipanti al dibattito hanno fatto presente che il Comune di Brembate Sopra non ha informato gli organi sovraccomunali dell'Isola, il vice sindaco Giacomo Rota ha sottolineato con vigore che il primo cittadino di Ponte non ha mai informato nessuno che dal 2007 il vecchio palazzo era stato dichiarato inagibile, e che solo le proroghe hanno permesso al poliambulatorio di restare a Ponte sino a fine anno.
A entrambi i sindaci direttamente coinvolti è stato poi rimproverato da alcuni loro colleghi di non aver dato le opportune informazioni in tempo utile sul problema, per poterlo affrontare e risolvere. (fonte eco di bergamo)


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sabato 2 ottobre 2010

Mostra di icone al centro civico S. Fedele


Segnalo la mostra di icone religiose della Scuola Iconografica di Seriate intitolata "LA MADRE DI DIO NELLA TRADIZIONE DELL'UOMO", presso il Centro Civico San Fedele di Viale dei Tigli.
Orari di apertura:
- da lunedì a venerdì dalle ore 19.30 alle ore 22.00
- sabato e domenica dalle ore 10.00 alle ore 12.00 e dalle ore 15.30 alle ore 22.00
Iniziativa in collaborazione con il Gruppo Interculturale Delta e Associazione Nazionale Alpini.


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venerdì 1 ottobre 2010

Associazioni in piazza


Sono stati raccolti 5.500 euro durante la decima edizione della Festa del volontariato di Calusco d'Adda, nei giardini pubblici di via Immacolata. Lo ha comunicato Oriele Locatelli, assessore alle Associazioni del Comune di Calusco, informando che parte di questi soldi serviranno a finanziare il progetto «Giocando si imparano i valori» proposto dalla scuola, dalla Polisportiva e da altre associazioni e che vedrà protagonisti i ragazzi delle elementari. «Un'altra parte dei fondi andrà alle famiglie bisognose attraverso il progetto "Alimenta la solidarietà" – spiega ancora l'assessore Locatelli – e a questo proposito il 21 settembre scorso è stato presentato un consuntivo delle spese effettuate durante l'anno ed è stato spiegato quali sono le modalità per la distribuzione dei fondi, nel controllo e rispetto della privacy, a cura dei frati di Baccanello, oratorio, servizi sociali e gruppo missionario».


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